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Friday, August 13, 2004

Modelli in ascesa

Non più tagli successivi sul trend delle spese, ma la richiesta ai ministeri di mantenere il livello di spesa entro un "tetto" fissato in base alle uscite dell'anno precedente, con la possibilità di motivare eventuali incrementi compatibili con gli obiettivi dei conti pubblici. E' questa la nuova filosofia, sul modello inglese di Tony Blair, che l'Italia potrebbe seguire quest'anno per la messa a punto della Finanziaria, per contenere la crescita delle spese all'1,8-2%; un metodo che il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco ha illustrato al Corriere della Sera.

Siniscalco - riporta l'articolo - sostiene che non siamo nelle condizioni drammatiche del '92, ma quella che ci si para davanti non è nemmeno una finanziaria qualsiasi e di conseguenza ci vuole «un po' di pensiero forte». Il nuovo approccio per la messa a punto della manovra di contenimento della spesa, che dovrebbe portare a risparmi per 17 miliardi di euro, si chiama spending review ed è stato ideato dal ministro del Tesoro britannico, Gordon Brown. Finora la finanziaria italiana era stata impostata in modo tradizionale: si partiva dall'aumento tendenziale della spesa, cioè dall'incremento inerziale della spesa in base alle leggi vigenti, per poi procedere con alcuni grandi tagli. L'intervento riguardava così solo alcune voci delle oltre 8 mila che compongono il budget italiano.

La ricetta prevede che invece di intervenire ex post sull'aumento tendenziale delle uscite si parta dalla pesa dell'anno precedente e si invitino tutti i ministeri e centri di spesa a «scegliere», a motivare gli incrementi delle uscite entro tetti compatibili con i saldi previsti. Il compito del Tesoro sarà quello di assemblare tutte le richieste che saranno pervenute, armonizzarle per fare in modo che non superino il 2% di incremento e proporle, come un menu, alla maggioranza politica per scegliere le voci da sacrificare e quelle su cui puntare, avendo però già messo al sicuro il contenimento del deficit. Stiamo a vedere...
Fonte: Corriere della Sera

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