«Se l'euroarea cresce meno della metà degli Stati Uniti, meno di un terzo oggi persino del redivivo Giappone e meno di un quarto della Cina, è fondamentalmente perché tra gli europei potenzialmente attivi a lavorare sono sempre meno, per sempre meno ore al giorno e settimane l'anno. "L'Europa deve abbattere i disincentivi all'offerta di lavoro", dichiara Michael Deppler, responsabile del Dipartimento Europa del Fmi. L'avete letto, sui giornali italiani? No. Perché? Perché il più potente disincentivo all'offerta di lavoro è l'elevata imposizione fiscale. Quella sui redditi personali. Mentre per accrescere la domanda di lavoro, ovviamente, serve una minore imposizione sul reddito d'impresa. Ma è dalla maggior convenienza individuale a impiegarsi, a farlo da giovani e per più ore ed anni, e a guadagnare reddito che resti nelle proprie tasche, che passa la ripresa della produttività e della competitività di cui hanno bisogno Italia ed Europa. Altro che irresponsabilità dell'abbattimento fiscale. E' coi deficit realizzati nel breve con riforme fiscali di questo tipo, che l'economia reale riparte e si realizza l'aumento del denominatore – il Pil – e un consolidamento della finanza pubblica non deflazionistico. Come invece è purtroppo quello disegnato dal Dpef "neoconcertativo"...»Ma produrre di più per avere più profitti da investire, e lavorare di più per avere più reddito in tasca non è tra le preoccupazioni di ha già e quello che ha lo deve alla spesa pubblica. E' il massimo esempio di società individualista.
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Thursday, August 05, 2004
Un Paese "disincentivato"
E' Il Foglio a denunciare «la vittoria del fronte a difesa dell'intangibilità delle imposte – in realtà dell'intangibilità della spesa pubblica» - che vede tutti compatti, dopo la cacciata di Tremonti, giornali, imprenditori, banchieri e professori, a credere che tagliare le tasse è da irresponsabili. E ieri i media italiani così hanno sintetizzato l'ultimo rapporto del Fondo Monetario Internazionale: «Niente taglio alle imposte in periodi di consolidamento di bilancio». Mentre il Financial Times sottolineava ben altro messaggio: Il FMI ammonisce l'Europa, devi lavorare di più. E il commento di oggi è esplicito.
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