... il Darfur non preoccupa, almeno finché non arriveranno gli americani
Gli appelli di Giovanni Paolo II e la recente risoluzione delle Nazioni Unite non sono bastati a commuovere i pacifisti per il genocidio in corso nel Darfur. Nessuna manifestazione, bandiera, o corteo, né un dibattito o un forum. Anche il Wall Street Journal se ne è accorto, rintracciando il motivo nell'ideologia antioccidentale del movimento pacifista che, quando non trova modo di applicarsi agli avvenimenti, «o li ignora o riscrive la storia per adattarla» alle proprie convinzioni e ai propri pregiudizi ideologici: «Se il capitalimo non c'è, non c'è neppure la guerra», conclude Ferrara efficacemente.
Risponde il leader "disobbediente" Francesco Caruso: «Che possiamo fare noi? Siamo solo un esercito di straccioni, come dice Marcos. Mica siamo noi la comunità internazionale, mica potete strumentalizzarci». Stanno facendo «un'altro lavoro, sotterraneo», dice. D'altra parte, «se anche la comunità internazionale portasse aiuto in Sudan, e non credo, lo farebbe comunque in forma deleteria, per via delle trame di potere». Già, magari, si dirà tra qualche settimana (quando probabilmente si sarà reso necessario un intervento militare occidentale), per rapinare le ricchezze locali, di cui peraltro la popolazione, una delle più povere del mondo, non pare tragga grande vantaggio sotto il regime attuale.
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