Mentre le violenze continuano, anzi si intensificano per assestare gli ultimi colpi prima di eventuali serie pressioni internazionali, al Consiglio di Sicurezza dell'Onu l'opera delle diplomazie americana e britannica sono sfiancanti anche sul Sudan. Siamo alla terza bozza di risoluzione che gli Usa presentano e pare che domani sarà votata, anche se Cina e Russia (e Pakistan) sono riuscite a far eliminare il riferimento a «sanzioni» contro il governo di Khartoum. Il Congresso degli Stati Uniti ha usato la parola «genocidio» per descrivere ciò che sta accadendo nel Darfur. Annan chiede aiuti urgenti, ma come al solito non entra nelle questioni politiche che impediscono all'Onu di occuparsi con efficacia di queste crisi. E' evidente che dovranno morire e subire violenze migliaia di innocenti prima che il diritto-dovere di ingerenza appaia a tutti come l'unica soluzione. Ed è evidente che già da ora il Consiglio dovrebbe predisporre un ultimatum - pena l'invio di un contingente militare - come misura di pressione su Khartoum.
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