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Wednesday, July 14, 2004

Errori, non bugie

«Errori di intelligence, non manipolazioni». Le accuse dell'intelligence britannica contro l'Iraq erano «seriamente difettose», ma non vi fu nessuna «pressione indebita» da parte del governo. Errori «collettivi», mentre Blair con il suo comportamento ha «rafforzato l'impressione» che quelle accuse fossero fondate in modo «pieno e certo». Queste le conclusioni della commissione Butler sulle inesattezze dei rapporti di intelligence sulle armi di Saddam.
Tony Blair alla Camera ai Comuni: «Nessuno ha mentito. Nessuno ha inventato informazioni di intelligence. Nessuno ha inserito cose nel dossier contro il parere dei servizi di sicurezza». Accetta «in modo pieno» le conclusioni, ma rimane il fatto che «rimuovere Saddam non è stato uno sbaglio». (Qui il Corriere)

Il Foglio:

Non c'è alcuna prova che nell'operato del governo e dei servizi segreti inglesi ci sia stata una «distorsione deliberata» del materiale di intelligence o una «negligenza colpevole» nell'analizzarlo. Nessuno metta in dubbio la «buona fede» del premier, né la sua integrità, insiste Butler. Ogni responabilità per gli errori è collettiva più che individuale. Nella catena di montaggio dell'intelligence sono stati commessi errori importanti, che non vanno ripetuti, ma che sono più venali che capitali. «Alla luce delle sue azioni, che in alcuni luoghi ho già criticato, non vedo alcun motivo perché John Scarlett non sia riconfermato nel suo nuovo incarico (a capo dell'MI6; n.d.r.), per il quale è perfettamente idoneo». Leggi tutto





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