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Wednesday, July 28, 2004

Schianto del governo sotto assedio dei poteri forti

«Se davvero è quella la manovra che Berlusconi pensa di fare, non ci si può che interrogare. Perché di quella congerie di misure l'unica cosa che arriverebbe a elettori e contribuenti è l'aggravio fiscale immediato per altri 3 miliardi di euro. Con l'Irpef abbattuta rinviata a babbo morto e per importi ridicoli, regalie di cui nessuno si renderebbe conto. Mentre imprese, banche e sindacati da una parte inneggiano all'operazione-verità con cui il governo si è dato da solo del falsario. Dall'altra chiedono – comprensibilmente, a questo punto – che visto che di meno Irpef non c'è traccia se non labiale, almeno vi sia una disponibilità a risorse per rilanciare lo sviluppo. Che cosa resta, nella bisaccia di governo, perché il premier possa pensare di evitare che l'operazione-verità si traduca in una marcia funebre? (...) Gli indicatori di fiducia degli italiani sono bassi come nel 1992. E' evidente e innegabile, che oggi non siamo in condizioni di economia reale neppure lontanamente paragonabili a quando la lira era sotto schiaffo e rischiavamo addirittura il default. Aver consentito che una tale sfiducia prendesse piede, in assenza di ragioni che oggettivamente la giustificassero, è purtroppo un insuccesso che parla da solo».
Il Foglio, 28 luglio 2004
Fra due anni ad Arcore per favore!

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