Paperoga o Paperinik? Pannella o D'Alema? Quale personaggio con questa frase si stagliò sull'orizzonte della nuova classe politica italiana? Scopritelo su...
«Alcuni esponenti del PCI giudicano la presenza statunitense nel Golfo Persico in modo negativo. In realtà, gli Stati Uniti meritano di essere ringraziati, e non sgridati per aver salvaguardato gli interessi dell'interà comunità internazionale. (...) E' il caso di formulare un paio di rotondi "tuttavia". Il primo, di natura retrospettiva, dato che l'assunzione della responsabilità odierna non può cancellare le precise responsabilità di ieri. Ricordo di avere denunciato ormai dieci anni fa la compartecipazione di aziende del nostro paese ai tentativi di realizzare l'atomica irachena (ci pensò poi l'aviazione israeliana a bombardare, nell'81, il reattore "Osirak" e le relative "Hot Cells" di produzione italiana); ricordo l'azione politica e giudiziaria avviata da Roberto Cicciomessere sulla vicenda della tangente da 160 miliardi pagata a trafficanti di armi e droga per la fornitura della flotta italiana all'Irak; ricordo di non essere riuscito a porre ai voti una mozione parlamentare con cui si chiedeva al governo di attivare in sede Onu le procedure previste per condannare l'Irak per l'uso di armi chimiche; ricordo l'iniziativa ante litteram del deputato verde Sergio Andrei a proposito del ruolo della BNL nei finanziamenti ai paesi del Golfo in guerra. Queste vicende non valgono a testimoniare una "coerenza minoritaria": testimoniano l'incapacità di governi e di ministri che hanno macroscopicamente sbagliato giudizi e comportamenti nei confronti del dittatore di Baghdad. (...) Nessuno può sostenere la mancanza di indizi circa il delirio di potenza di Saddam Hussein, frenetico cercatore dell'arma atomica e criminale utilizzatore dell'arma chimica».
L'Unità, 21 agosto 1991
Fonte: Armi di attrazione di massa, n° 9 di "Diritto e Libertà"
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