Espanol cagòn!
Il nuovo governo spagnolo ha l'onore di essere il primo ad aver accettato la tregua proposta da Al Qaida e comincia ad adempiere alle condizioni ritirando le sue truppe dall'Iraq. Come osserva 1972, come primo atto il "governo del dialogo" «ha cominciato il suo giro di consultazioni da Osama Bin Laden». Zapatero molla uno schiaffo anche all'Onu, dice che da qui al 30 giugno non ci sono le condizioni per un suo ruolo centrale in Iraq. D'altronde, Lui sì che si è impegnato per ottenerlo, un giorno in carica da premier gli è bastato per capire che non c'è niente da fare. Ora sappiamo che quella richiesta di coinvolgimento dell'Onu era una scusa grottesca per darsela a gambe dalla guerra contro il terrorismo. Una nuova risoluzione è dietro l'angolo, ma forse le responsabilità in arrivo gli hanno fatto tremare i polsi. Umanamente comprensibile, ma cagòn. Ci aspettano quindi, come già Francia e Germania - e come già accade per gli attentati contro Israele - solo vuote e ipocrite condanne.
Il danno politico alla Coalizione messa in piedi da Bush è forse irreparabile. Potrebbe essere vicina la resa dell'Europa ad una nuova barbarie, e forse solo un Kerry - più affine alle sinistre snob e salottiere europee - potrebbe ridestare simpatie per l'America un po' troppo sopite nel "vecchio" continente. Chissà, magari la manovra di Zapatero è solo una mossa cinica - che passa sulle teste degli iracheni - per favorire un regime change alla Casa Bianca. A questo punto, c'è da augurarsi che sia così, che sia questo lo sporco gioco, e non solo inettitudine suicida.
Le dichiarazioni di Zapatero
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