«Sono Wolf, risolvo problemi»
Gianni Riotta, ritratto di Lakhdar Brahimi sul Corriere
«Il piano minimalista: lista di governo entro i primi di maggio, formata solo da tecnocrati che giurino di non presentarsi alle elezioni del 2005, un presidente e due vice che bilancino sunniti, sciiti e curdi, potere amministrativo e non legislativo, come chiesto dall’ayatollah Ali al Sistani, che finora ha preferito trattare con Brahimi non di persona, ma via il suo figliolo più esperto».
«Le battute contro Israele e l'esercito Usa gli fanno guadagnare punti tra gli assediati di Falluja e di Najaf: le fa apposta», svela un collaboratore.
Iper-realista: «Come in Algeria e in Libano, Brahimi conta di fermare la guerra civile, ma non si illude in un governo democratico».
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