L'Europa ha deciso che gli Usa devono cavarsela da soli
Gianni Riotta sul Corriere di oggi. L'Onu in Iraq c'è, ma non è la panacea a tutti i mali, e lo scandalo "oil for food" agli iracheni pesa. Chi chiede un controllo Onu anche militare ci inganna, quello politico c'è già: Brahimi nominerà i membri del nuovo governo iracheno a cui passeranno i poteri. La forza multinazionale non si allarga non perché siano Bush o Blair o l'Onu a non volerlo, ma perché questa è la scelta unilaterale che sta facendo l'Europa. E il ritiro di Zapatero, senza attendere la risoluzione Onu invocata durante le elezioni, non è una pressione, ma un "8 settembre" e un colpo per boicottare gli sforzi per una nuova risoluzione e il tanto predicato allargamento della forza multinazionale. «Da soli George W. Bush e Tony Blair hanno fatto la guerra, da soli devono pacificare l'Iraq. Il mondo ha deciso così e decidete voi se per umiliare gli angloamericani, per ripicca o per interessi legittimi». In Iraq occorre «rintuzzare il terrorismo, riallestire la vita economica, impedendo il caos tra le confessioni islamiche e le etnie». Alla fine «vedremo, se dopo la guerra unilaterale di Bush, la condanna a una pace altrettanto unilaterale sarà efficace, o se europei, mondo e Onu rimpiangeranno l'aristocratico distacco». Certo è che di fronte ad un'amministrazione Usa tutt'altro che compatta, i governicchi europei hanno deciso di non tentare influenze, ma di contrapporsi e di abdicare. Leggi tutto
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