Un paio di scelte discutibili mi lasciano con l'amaro in bocca
Ci avevo quasi preso con le mie ultime anticipazioni, pubblicate l'altro ieri in serata. Sedici su diciotto. Rispetto alle mie personalissime "proiezioni", in quota socialista non è stato eletto Casula (nella Circoscrizione Sardegna è stato eletto Villetti), ma Antinucci (nella circoscrizione Lazio 1). L'unica incertezza che avevo individuato tra gli eletti radicali, tra Mellano (dato al 55%) e Parachini (al 45%), si è risolta in favore di Mellano (eletto nella Circoscrizione Piemonte 2).
Ma la vera sorpresa, francamente impensabile, l'ha riservata la quota radicale. Con una scelta molto discutibile è rimasto fuori il costituzionalista Michele Ainis ed è invece rientrata tra gli eletti Donatella Poretti, membro di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni.
Così, uno dei preziosi e sudatissimi (dopo dodici anni di attesa) sette seggi radicali (dai diciotto aggiudicati alla Rosa vanno sottratti i nove ai socialisti e i due agli ex-diesse Buglio e Turci) è stato assegnato, non si sa bene se in quota rosa (ma i radicali non erano contro le quote?), o in quota Ass. Coscioni (ma non erano contro il "manuale Cencelli"?), a un esponente, diciamo, non tra i più qualificati. Tra questi, oltre il già citato Ainis, si potevano effettuare scelte migliori. Per educazione non scendo in particolari, ma dico solo che il mio non è il solito pregiudizio su un nome sconosciuto. Per me non lo è.
Se un grande partito con decine e decine di eletti può anche permettersi di portare in Parlamento dirigenti di secondo, o terzo piano, ci saremmo aspettati dai radicali una maggiore attenzione per impiegare e valorizzare nei pochi seggi ottenuti le migliori energie umane a disposizione. Parachini, Maria Antonietta Coscioni, per citare due donne dell'Ass. Coscioni; De Lucia e Bacchi per Radicali italiani; Mecacci per il PRT; fino a Luigi Castaldi e Diego Galli, relegati in posizioni arretrate e persino a Irene Testa, totalmente esclusa. Se questa è la capacità di selezione, mi vengono molti dubbi se votare Rosa nel Pugno alle elezioni comunali o piuttosto andare al mare, che si respira aria migliore che tra Veltroni e Alemanno.
Comunque ecco i diciotto deputati della Rosa nel Pugno: Enrico Boselli, Roberto Villetti, Giacomo Mancini, Enrico Buemi, Angelo Piazza, Giovanni Crema, Rapisardo Antinucci, Gianfranco Schietroma, Lello Di Gioia, per quanto riguarda lo Sdi; Emma Bonino, Daniele Capezzone, Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Bruno Mellano (che subentra a Marco Cappato destinato al PE al posto della Bonino), Donatella Poretti, Lanfranco Turci, Salvatore Buglio, per quanto riguarda i radicali.
Con un'altra decisione molto discutibile il mite Roberto Villetti viene indicato quale presidente del neo-gruppo della Rosa nel Pugno, mentre in quel ruolo avremmo visto meglio il combattivo Daniele Capezzone, o lo stesso Lanfranco Turci, scegliendo l'esperienza, che invece sarà solo vicepresidente.
5 comments:
Molto bene, Federico. Davvero molto bene. Un altro passo è ci sei quasi. Another one of us. ;)
questo post testimonia la tua assoluta obiettività e sincerità pur essendo parte in causa.
Non che ce ne fosse bisogno, naturalmente
Quasi tutto da condividere...
Michele
Per una volta devo farti un appunto, se critichi una scelta politica, con tanto di nome e cognome, dovresti anche spiegarne i motivi. Si è capito che non stimi la persona, sarebbe "educato", soprattutto nei suoi confronti, che tu dicessi il perchè
Ciao Paolo.
"Se questa è la capacità di selezione, mi vengono molti dubbi se votare Rosa nel Pugno alle elezioni comunali o piuttosto andare al mare, che si respira aria migliore che tra Veltroni e Alemanno."
Anche da iscritto rimani un osservatore, purtroppo un po' distratto :-)
Ciao
Matteo
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