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Wednesday, April 12, 2006

Il declino è peronista o cattocomunista

Il miglior quadro l'ha pennellato Malvino, nella lettera al Riformista di oggi. Confesso che vorrei possedere la sua maestria:
Caro direttore, nella storia di ogni paese che declina c'è sempre una contemporanea dichiarazione di vittoria elettorale da parte delle opposte fazioni che si candidano, ciascuna da sola, a gestire il declino. Nella specie: Piero Fassino in piazza Santissimi Apostoli e, pochi minuti dopo, Paolo Bonaiuti con la sua telefonata a Matrix. E sì che si declinerebbe tanto più speditamente, tutti insieme, visto che di guerra civile non se ne parla: non tanto perché sarebbe una tragedia, ma perché siamo tutti troppo spossati per la conclusa campagna elettorale. Lei, lo so, mi dirà che esagero col pessimismo e mi indicherà la Germania. Il fatto è che in Germania le opposte fazioni sono parte della stessa nazione; qui ci sono due nazioni che, fatte le debite ma poco rilevanti eccezioni, fanno un'unica fazione, quella del paternalismo di Stato, del moralismo legislativo, della tassa messa per castigo e tolta per evasione; la questione - quella in pareggio - è se il declino dev'essere peronista o cattocomunista. E' partita che si gioca su frazioni di decimali.

E intanto Mario Adinolfi, implacabile, licenzia i leader dell'Ulivo: «Centrosinistra incapace di vincere e convincere. Come l'Inter. Hai voglia a dire, hai voglia di far finta di festeggiare. Le elezioni non le abbiamo vinte. Se avessimo un pizzico, solo un pizzico del senso della decenza e delle istituzioni... ammetteremmo l'ovvio: ci siamo mangiati otto punti di vantaggio, per una fase finale della campagna elettorale confusa e disastrosa...
(...)
Cari dirigenti, gestite al meglio il passaggio che porta a nuove elezioni, tanto lì si va a finire. E se osate ripresentarvi a quella tornata elettorale, vi prendiamo a selciate, incapaci che non siete altro. Siete come l'Inter...
(...)
Il partito democratico, sì, subito. A una condizione. Non lo possono fare loro. Non ci riproponete il parroco settantenne che voleva festeggiare alle sei di pomeriggio... Il partito democratico lo facciamo, ma lo facciamo noi: a questo punto la questione generazionale diventa questione politica».

3 comments:

Anonymous said...

Per questo moriremo tutti democristiani...

Anonymous said...

Lo conosciamo bene Bermardo Un altro esempio proprio non lo potevi portare?.
Lucetta.

Unknown said...

Vedo che ogni tanto siamo sullo stesso treno, Jim... solo che non si puo' smettere di provarci.
Il punto che differenzia le due ali, credo, e' che la destra e' peronista per mancanza di meglio, la sinistra e' ivece ogorgliosa d'essere cattocomunista e quindi piu' difficile da riformare.