Anche a me, come a Wind Rose Hotel e a 1972, piace leggerli fino alla fine gli articoli, figurarsi se mi fermo a una copertina. Compresa la stampa estera. Uno che la pensa come noi è Stefano Folli, che sfogliando l'Economist ha trovato qualcos'altro oltre la frase «E' ora dì licenziare Berlusconi».
Lo «scetticismo» del settimanale inglese verso un eventuale governo Prodi è «notevole». Si dubita che l'Italia governata dall'Unione «possa essere molto meglio» di quella gestita dal centrodestra. «La cosa più preoccupante - si legge - è che se Prodi vince le elezioni sarà sicuramente dipendente dal sostegno dei suoi partner di coalizione che sono attivamente ostili alle riforme, soprattutto i comunisti guidati da Fausto Bertinotti».
5 comments:
ecco, appunto...
www.francesconardi.it
Caro Jimmomo,
hai ragione sul leggere gli articoli per intero, e su quello del The Economist ci sono certamente delle considerazioni critiche anche sulla coalizione di csx, ma quella di cdx ne esce con le ossa rotte. Non a caso poi titolano l'articolo: "Basta. Time for Italy to sack Berlusconi" (è giunto il tempo di licenziarlo). Io ritendo che le considerazioni del giornalista siano in gran parte condivisibili, compresa la necessità di avere un'alternanza al governo per risistemare l'economia, stabilire alcune regole del gioco democratico, e dare il tempo alla coalizione di cdx di riorganizzarsi intorno ad un leader più credibile e più presentabile. E questo per evitare il timore che chiunque dovesse vincere possa stravolgere le regole democratiche e magari intraprendere una deriva autoritaria. Infatti è estremamente pericoloso che il premier possa avere così tanti interessi economici e un'elevata concentrazione di media come sta accadendo con Berlusconi. I media dovrebbero essere in mano a editori puri, non agli imprenditori con grandi interessi da difendere, né tantomeno ai politici.
Un saluto da Garbo
http://garbo.ilcannocchiale.it/
caro jim, ti quoto totalmente questo post, girandoti il mio commento al post di un elettore di centrosinistra infastidito dalle ingerenze dell'economist sulle vicende italiane e al fatto che è antiberlusconi per fare "cassetta". anche la copertina di un anno fa che parlava di italia come "sick man of europe" all'interno aveva questa linea, cioè che nessuno in italia farà le riforme di cui c'è bisogno. ecco il commento che ho postato senza sapere di questo tuo post:
caro xxx, l'economist magari fa una coopertina "forte" come questa per vendere, ma l'analisi è sempre equilibrata, la linea del giornale inglese è "berlusconi ha fallito, ma se perde nemmeno il centrosinistra farà le riforme di cui ha bisogno l'italia per risollevarsi". ecco, al di là della partigianeria, se devo scegliere tra incazzarmi per una presunta ingerenza e preoccuparmi per la situazione del mio paese, scelgo la seconda. ciao
e ti dirò di più: non ho avuto tempo e modo di leggerlo, l'articolo, ma anche senza farlo avrei scommesso 1000 euro sul fatto che il contenuto sarebbe stato quello che in effetti è stato
Il nuovo problema si chiama Rutelli. Guarda caso sia su Corriere.it che su Repubblica il piacione compare nelle foto con Prodi od addirittura al centro tra Prodi e Fassino. La Grande Finanza, che di industria non ce ne è più granchè, ha già deciso. Tra quanti giorni l'Economist ci dirà che Francesco è FIT for Italy?
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