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Sunday, April 02, 2006

Dove sono i radicali?

Se lo chiede un blog che non conoscevo. Già, dove sono? Credevo che non riuscisse a trovarli nel centrodestra, invece ce l'aveva con gli altri, quelli della Rosa nel Pugno. Così quella domanda diventa surreale, perché dove sono i radicali bisognerebbe chiederlo a Berlusconi, visto che da un anno circa a questa parte ha fatto di tutto per non ritrovarseli fra i piedi. Prima rifiutando l'"ospitalità" al partito di Pannella e Bonino, poi praticamente cancellando dalle elezioni il movimento dei Riformatori Liberali, che pure aveva investito sull'ipotesi che potesse aprirsi uno spazio politico per i radicali nella CdL.

Fa riflettere che nell'ultima settimana, guarda caso dopo la puntata di Ballarò con la Bonino, Berlusconi, Fini e Martino abbiano cercato, più o meno con gli stessi argomenti, la polemica con i radicali: "Ma come fanno a stare con la sinistra?".

Votando Rosa nel Pugno, è vero, si favorisce la vittoria di Prodi, ma con l'attuale legge elettorale proporzionale un bel gruppetto di radicali lo si manda in Parlamento ed è chiaro il ruolo che avrà la Rosa: tenere aperto nella sinistra e non solo, per chiunque vorrà unirsi, un fronte di lotta laico e liberale. Non si può dire la stessa cosa dall'altra parte, dove votando, per esempio, le liste di Forza Italia, si elegge l'ennesimo yesman di Berlusconi. Chi volesse votare i presunti radicali "veri", così l'ha definiti il premier, a che santo dovrebbe votarsi?

Berlusconi ha l'immensa faccia tosta di ripetere in tv di votare i radicali "veri", quelli che stanno nella CdL, non quelli incoerenti che sono andati con la sinistra, ma cerca-cerca e scopri che nelle liste non ce li ha messi! Sarà mica tutto architettato per fare confusione e disperdere qualche misero voto della Rosa nel Pugno? A questo il "nostro" Benedetto s'è prestato?

Vedo che qualcuno ci casca. Ci sono radicali nella CdL? Mi dispiace, ma non ne vedo. C'è la candidatura personale dello stimabile Della Vedova. E un certo Calderisi che, con alterne fortune, è con Forza Italia da un decennio.

Dove sono i radicali? Piaccia o meno sono nella Rosa nel Pugno. Le altre sono imitazioni di cui diffidare.

Magari i liberali nel centrodestra avessero la volontà e le capacità di sollevare un decimo delle contraddizioni (e ce ne sarebbero) che i radicali della Rosa nel Pugno riescono a sollevare nel centrosinistra. Non solo il fronte laicità, contro il compromessino storico Ds-Margherita, ma anche il fronte economico-sociale contro i comunisti. Per chi, come Orizzonteliberale, non se ne fosse accorto, segnalo lo scontro Bonino-Bertinotti a Ballarò, e Pannella che cerca costantemente il confronto con il leader comunista, definito «compagno di merende» televisive di Berlusconi.

A Ballarò la manipolazione mediatica di Floris, che ha oscurato la polemica tra la Bonino e Bertinotti, non ha certamente avvantaggiato i radicali, che avevano invece tutto l'interesse a dimostrare che essersi schierati con l'Unione non li ha resi meno anti-comunisti di prima.

«Un momento interessantissmo» del dibattito, l'ha definito lo stesso Pannella, che «si accendeva» tra Bertinotti e la Bonino in presenza del Cavaliere. Floris ha usato «tutti i sistemi e metodi della scuola "santoriana", (microfoni abbassati, camere altrove) per impedire la nozione che serve di più nello scontro politico-elettorale, la dimostrazione che l'Unione è il luogo privilegiato ed esclusivo di un grande scontro politico fra linee di sviluppo, programmatiche, di fondo, che avrebbe sorpreso, interessato gli osservatori, anche perché il meno scontato». Per Floris, ha spiegato Pannella, è stato «fondamentale ridurre la voce della Rosa nel Pugno come l'ennesima sopraggiunta di tono antiberlusconiano». Non è, sostiene, una grande prova di «intelligenza strategica collettiva», ma un modo per «secondare la necessità di Berlusconi di compattare gli indecisi con il bau bau dei compagni di merenda comunisti».

2 comments:

Anonymous said...

Dove sono i radicali? Nella Rosa nel Pugno.
Se si vuole riconoscere validità a questo progetto l'unica collocazione possibile è il centro-sinistra.

Se si vuole, invece, dar credito alla tesi che la Rosa sia solo un'Opa lanciata dai Radicali sullo SDI, la sua collocazione sarebbe comunque il centro-sinistra.

Tertium non datur.

E visto che ci troviamo:

Numquam est cum potente societas
(Fedro).

Ciao. Giuseppe

Anonymous said...

io non so dove sono i radicali e non trovo che sia un gran problema rispondere a questa domanda.

Mi pare più importante chiedersi dove sono coloro che difendono una più libera organizzazione del lavoro? dove sono quelli che sostengono la necessità di un quadro di regole che non discrimini forme di lavoro ritenute atipiche a vantaggio di quelle ritenute tipiche il cui accesso è precluso ai più?

A destra convivono la riforma Biagi, la lotta contro la liberalizzazione delle professioni e le prese di distanza da quel che propone il governo francese.

A sinistra convivono passati diversi: i sostenitori delle riforme treu ed i suoi strenui avversari di sinistra come di "destra".

Ma c'è anche un bel programma dove si dice - se non ho capito male - che la riduzione del costo del lavoro non sarà fatta solo in funzione di un necessario recupero di competitività ma anche in funzione di un irrigidimento delle forme contrattuali per rendere poco conveniente l'accesso a certe forme contrattuali.

Mi chiedo siamo sicuri che una riduzione del costo del lavoro rappresenti un vantaggio tale che nel medio periodo e lungo periodo il numero di coloro che passeranno da un contratto "precario" a forme contrattuali "più garantite" sia maggiore di coloro che passeranno dal modo del lavoro "atipico" ma emerso a quello sommerso?

E poi, perchè le somme totali non bastano a descrivere una situazione, come si ridistribuiranno i presunti benefici di questa scelta? Avremmo un pò meno di professionisti e di laureati con contratti meno precari e un pò più di lavoratori (con livelli formativi più bassi) nel fantastico mondo del sommerso? Oppure il contrario?

non so darmi una risposta e dunque non so bene come votare