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Friday, April 14, 2006

Quel grandissimo figlio di p.

E' la politica, bellezza, mi si potrebbe legittimamente rispondere se definissi D'Alema uno sciacallo, un grande figlio di p. Sarà, ma il baffino, che abbiamo visto oltremodo nervoso in campagna elettorale (non è da lui), forse per le vicende Unipol, che abbiamo visto trionfante ai primi exit poll, è politico scaltro ma sopravvalutato. Il cinismo e l'arroganza alla fine si pagano.

Questo il suo sputo inacidito in faccia ai radicali, dalle colonne del Corriere di oggi (si parla del Partito Democratico, e se le porte debbano essere aperte anche alla Rosa nel Pugno):
«Aperte a tutta l'area socialista, che fu parte fondativa di questo progetto. Mi pare che la Rosa nel Pugno fosse solo un cartello elettorale».
Astuto si inserisce tra socialisti e radicali per separare il grano e il loglio, facendo leva sulla delusione per un risultato elettorale della Rosa inferiore alle aspettative. C'era da aspettarselo, ma a questo punto non resta che attendere la replica, che spetta Boselli, che speriamo sollecita.

Le difficoltà saranno molte, perché con una percentuale del 2,6% alla Rosa i Ds hanno tirato un sospiro di sollievo: nessuna erosione di consenso sul fianco della laicità. Semmai, voti Ds sono emigrati verso Rifondazione al Senato. Dunque, la battuta di D'Alema potrebbe rsappresentare più d'una tentazione tra i vertici Ds: far pagare cara ai radicali la lesa maestà e perdonare gli incauti socialisti.

I radicalsocialisti non dovranno mai dimenticare il contesto in cui sono chiamati ad operare e per fortuna Pannella ha ben chiaro che «gli ostacoli e i problemi sono tantissimi, per quel che mi riguarda sono determinatissimo nel non ignorarli, nel non accantonarli».

Se la provocazione di d'Alema dovesse rivelarsi una politica, ci sarebbe da passare all'opposizione, almeno come approccio mentale. Altro che Ministeri e incarichi di governo alla Rosa nel Pugno. Aspettiamo di vedere i nomi, se all'Economia vanno Monti o Padoa Schioppa, o se la Bonino può finire agli Esteri. Solo con un governo di altissimo profilo, nel programma e negli uomini, Prodi può sperare di superare i limiti della ridotta maggioranza al Senato. Al di fuori di queste ipotesi, il lavoro da fare è troppo e troppo importante per immischiarsi nel governicchio del prodino.

14 comments:

Anonymous said...

Ma porca mignotta, se non includono la Rosa nel Pugno nel Partito Democratico, (il Partito Democratico che vogliamo noi), chi includono? Margherita e DS punto? Ah, sai che profondo rinnovamento politico. Che peraltro già mica è così facile. E allora se dev'essere dura, sia dura fino in fondo, ma con un risultato all'altezza delle aspettative.

Anonymous said...

La Bonino agli esteri:
Non scherziamo. Non ha le qualità diplomatiche necessarie. Essere agli esteri è diverso che essere una passionaria dei diritti civili.
Un pò di realismo. Agli esteri dei vostri ci potrebbe andare Capezzone, che un pò di parculismo ha dimostrato di avercelo.

P.S.
La Bonino agli esteri. Ecco perchè non vi votano... non è credible. Come non lo è stata la vostra posizione in campagna elettorale.

Avete ottenuto la soppravvivenza politica, un merito quindi. Spero verrà spesa in altro modo.

Anonymous said...

Caro Jim, reputo il tuo tra i migliori blog politici, i tuoi commenti sono sempre ben argomentati ed interessanti.
Detto questo, credo che ci siano poche illusioni da farsi: il governo sarà una cosa loro. Ti immagini la Bonino "neocon" in un governo con Prodi e Diliberto???
Non è verosimile...
L'unico risultato positivo di queste elezioni è il ritorno in parlamento dei radicali.

Anonymous said...

Scommettiamo che se vi assegnano quei 4 senatori cambia idea ? :)

Ciao Paolo ;)

Anonymous said...

se gli assegnano 4 senatori hanno vinto, perchè 4 senatori cambiano tutto.
Comunque potrebbero valere lo stesso poco in caso di, necessaria, probabile, per sperabile grosse coalition

Anonymous said...

Appunto. Non sarebbe male vedere "il grande statista" fare marcia indietro ai mille all'ora, una grandissima figura di ....,diciamo.

Ciao Paolo ;

Anonymous said...

Per ora comunque registro repliche di Capezzone e Bonino e sospettoso silenzio di Boselli...

Ciao Paolo

JimMomo said...

Aspettiamo un po', Boselli non è rock, è lento. E magari già partito per Pasqua.
:-)

Anonymous said...

C'è un altro passaggio significativo nell'intervista di D'Alema, quando dice : "In Italia Berlusconi ha saputo evocare questa paura della sinistra agitando un pericolo per i ceti medi e per i valori tradizionali"...."Ora il governo deve lanciare dei segnali di rassicurazione. Le paure sono largamente immotivate. Non intendiamo né scardinare la famiglia né aumentare le tasse né scontrarci con la Chiesa".
E Follini va in brodo di giuggiole.

In bocca al lupo, ragazzi ;)

Ciao Paolo

Anonymous said...

C'ho scritto su e ti ho citato.Certo che vi rispettano! E pensare che io, e sai come la penso io su determinate questioni per voi fondamentali, mi son congratulato con Della Vedova per l'elezione...
Cordiali saluti.

Anonymous said...

Ma Follini è ancora in giro? O Casini gli ha spedito contro i suoi sicari in Messico?

Anonymous said...

scusa Jim, ma il minimo che ti si puo' dire e' "e che cosa vi aspettavate?"

Anonymous said...

C. V. D.

Anonymous said...

Il senso delle affermazioni di Dalema, mi rende orgoglioso e servisse, ancora più certo delle mie scelte politiche ed elettorali nella Rosa nel Pugno.