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Wednesday, September 24, 2008

Bush ridicolizzato da Pyongyang, mesto finale di mandato

Sono costellati di fallimenti gli ultimi mesi della presidenza Bush. L'insperato successo in Iraq - grazie alla strategia suggerita da due analisti dell'AEI e da John McCain - non basta a far dimenticare la crisi finanziaria provocata essenzialmente da politiche pubbliche sbagliate e il «collasso intellettuale» sulla sua stessa dottrina per la sicurezza nazionale.

Come ampiamente previsto - tra tutti dall'ex ambasciatore Usa all'Onu John Bolton - e annunciato nei giorni scorsi da Pyongyang, la Corea del Nord si prepara a riprendere il suo programma nucleare nell'impianto di Yongbyon, stracciando l'ennesimo accordo raggiunto appena due mesi fa. Gli ispettori dell'Aiea sono stati cacciati, i sigilli e le telecamere di sorveglianza rimossi.

Secondo i nordcoreani gli Stati Uniti avrebbero violato i termini dell'accordo siglato per incentivare il disarmo nucleare, in particolare non depennando la Corea del Nord dalla lista degli stati dell'"Asse del Male" come ricompensa per la cessazione delle attività nucleari. Pyongyang non ha tutti i torti, nel senso che Bush in effetti non ha ancora depennato Pyongyang da quella lista. Ma la Casa Bianca aveva fin da subito avvertito che ciò sarebbe avvenuto non prima che fossero accettate ispezioni per accertare l'effettivo smantellamento dell'impianto e l'attività in esso svolta in questi anni.

Pyongyang, ricordava Bolton due mesi fa, «ha violato ogni significativo accordo e tutto induce a pensare che stia proseguendo con il suo tradizionale gioco». E' piuttosto «esperta» nell'impegnarsi ad abbandonare il suo programma nucleare, come ha fatto negli ultimi 15 anni, salvo poi fare esattamente il contrario per strappare ulteriori concessioni.

La marcia indietro dei nordcoreani era quindi prevedibile, anche perché tutti sapevano che i soli strumenti che avrebbero potuto garantire il pieno rispetto dell'accordo appena concluso, cioè le ispezioni, non sarebbero mai stati accettati da Pyongyang. A Washington lo sapevano bene, ma nonostante questo, alla ricerca di successi diplomatici dell'ultima ora, l'amministrazione Bush ha comunque preferito sbandierare un falso accordo. Un'imprudenza che Bush oggi paga venendo ridicolizzato da Pyongyang.

1 comment:

gabbianourlante said...

questo mi sembra esagerato: ma come? è sempre colpa di bush, quando i koreani fanno gli stronzi e il doppio gioco?
l'uso della forza è sbagliato...
la via degli accordi è sbagliata..

ma cosa deve fare uno? o pure RESPIRARE è sbagliato?