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Tuesday, September 02, 2008

Massaggio dell'Ue alla Russia

L'Europa «continua ad essere una casa comune anche per la Russia». Iniziava con questo commento del rappresentante permanente di Mosca presso la Nato, Dmitri Rogozin, la giornata. Eppure, si punisce una nazione confinante perché ambisce ad entrare in quella casa definita «comune»? Qualcosa non torna... «Dopo un certo raffreddamento, i nostri rapporti con i partner europei torneranno al livello di prima», prevede facilmente Rogozin.

La stampa russa registrava la vittoria: "A un passo dalle sanzioni, l'Ue si è tirata indietro"; "Ha condannato la Russia ma si è astenuta dal punirla"; "Condanna a parole"; "Falliti i progetti polacchi, britannici e dei paesi baltici di castigare la Russia"; "Risoluzione cauta e piuttosto mite".

Molti occhi erano puntati sul Consiglio straordinario dell'Unione europea e all'indomani della decisione tutti sembrano sorriderle.

La Russia è lieta del fatto che «la maggioranza dei paesi Ue abbia manifestato un approccio responsabile», si legge su un comunicato del Ministero degli esteri russo. I sostenitori della linea dura «sono rimasti in minoranza». E aggiunge: «E' chiaro che non siamo d'accordo con una serie di constatazioni che dimostrano pregiudizi nei confronti della Russia», ma «siamo abituati a vedere ostacoli artificiosi sulla via verso il trattato». La partnership «non deve essere ostaggio di divergenze di opinione su questo o quel singolo problema».

«Grazie a Dio il buon senso ha prevalso», un «trionfo della ragione», l'ha quasi entusiasticamente definito Putin. Una posizione definita con un pizzico di arroganza «ragionevole e realistica», «nell'interesse» dell'Unione europea, dal presidente Medvedev, che si prepara ad incontrare il presidente dell'autoproclamata Repubblica della Transdnistria (Moldova).

Da parte sua anche il presidente americano Bush ha detto di aver «apprezzato il messaggio forte» dell'Europa, ribadendo «l'importanza di sostenere l'integrità territoriale della Georgia e la sua ricostruzione». A noi più che un messaggio è parso un massaggio.

La decisione dell'Ue di "congelare" le trattative per una partnership è «un passo molto importante», secondo il presidente georgiano Saakashvili: la Russia «ha fallito nel tentativo di rompere l'unità in seno all'Europa», dato che i 27 hanno risposto «molto velocemente» e con un «tono insolitamente rigido».

Insomma, tutti contenti? Possibile che la dichiarazione dell'Ue fosse un tale capolavoro di unità ed equilibrio? Più probabile che qualcuno abbia fatto buon viso a cattivo gioco e i maggiori indiziati ci sentiamo di individuarli in Bush e Saakashvili. Un Putin raggiante. Ormai nessuna conferenza internazionale potrebbe mutare gli effetti della guerra e Medvedev può permettersi di offrire il bel gesto all'Italia, cui guarda caso vanno i maggiori riconoscimenti del Cremlino.

Il Wall Street Journal invece riserva derisione alla dichiarazione dell'Ue: "Stop! Or We'll Say Stop Again!".
The most cynical comment of the day, though, was Mr. Sarkozy's attempt to use the conflict to bully the Irish over their rejection of the union's Lisbon Treaty in June. "This crisis has shown that Europe needs to have strong and stable institutions" like those it would have gotten under Lisbon, Mr. Sarkozy said. No, what Europe needs is political will -- and a new treaty isn't going to solve that. Rather than scolding Irish voters for exercising their democratic rights, Mr. Sarkozy would do better to name and shame those member states whose desire to curry favor with Moscow kept the EU from taking a firmer stand yesterday.
La Russia ha usato il linguaggio vago del piano in sei punti proposto da Sarkozy per il cessate-il-fuoco per mantenere le sue truppe in Georgia e violato clamorosamente uno dei punti dell'accordo, quando ha riconosciuto l'indipendenza di Ossezia del Sud e Abkhazia anziché l'integrità territoriale della Georgia. Di fronte a tale umiliazione, l'Ue non ha saputo far altro che squittire, mentre mi sembra di udire le grasse risate che si stanno facendo al Cremlino.

6 comments:

Giuliano Ghezzi said...

Sempre puntuali e precise le tue ricostruzioni, ma mi permetto di dissentire con le tue conclusioni. Ci troviamo di fronte ad un'evidente crisi nelle relazioni tra Russia e USA e l'Europa sta finalmente giocando un proprio ruolo diplomatico autonomo. Da anni parliamo della debolezza (soprattuto nella politca internazionale) della UE, ora qualcosa sembra essere cambiato.

Anonymous said...

E che dovrebbe fare l'Europa, invadere la Russia? Quello della Russia è il delitto perfetto, ne gli europei ne gli americani ci possono fare niente

Anonymous said...

Ossezia del Sud e Abkhazia indipendenti come il Kosovo in forza dell'autodeterminazione dei popoli, e la Cecenia ? che ne pensa Putin ?

Anonymous said...

semplicemente mi chiedo...ma il presidente-criminale internazionale georgiano, mikhail saakashvili...quando sarà chiamato dall'aja a rispondere del tutto???

Здравствуйте

io ero tzunami...

Anonymous said...

A me sembra che l'analisi di Romano di oggi nelle lettere del Corriere (certo un po' di parte) colga nel segno.
La Russia non è stata coinvolta nelle decisioni sull'allargamento della NATO e dell'UE e reagisce a modo suo.
Davvero bisogna stupirsi?
E siamo poi noi ad avere ragione?

bebop
P.S. rimane poi lo staterello mafioso (e non riconosciuto dall'ONU) del Kosovo a mostrare i limiti della politica estera europea.

Antonio Candeliere said...

concordo con giuliano.