Si era capito già ieri dal susseguirsi degli eventi e delle dichiarazioni. La lettera di Napolitano non ha aiutato. Ha irrigidito la posizione del governo. Ma soprattutto non ha aiutato i pochi ministri che sia pure timidamente in quel consiglio dei ministri avrebbero potuto esprimere le loro preplessità sul decreto.
Dai retroscena di oggi sui giornali troviamo conferme. Con il no preventivo di Napolitano nero su bianco, la natura del dibattito in Cdm è cambiata: dal caso Englaro e dal diritto alla vita alla difesa delle prerogative del governo, che soprassedendo avrebbe avvalorato una sorta di controllo preventivo del capo dello Stato in materia di decretazione. Una pretesa che traspare dalla lettera di Napolitano e di cui non c'è ombra nella carta costituzionale. Anzi, non è neanche pacifico che il presidente possa negare la firma su un atto come il decreto, che la costituzione pone "sotto la responsabilità" del governo. In questo caso la firma, come quella del guardasigilli sui provvedimenti di grazia del presidente, sarebbe un "atto dovuto", notarile.
E' vero anche che era stato il governo, tramite il solito Letta, a insistere per avere un parere preventivo del capo dello Stato. E visto che non sembrava accontentarsi di un parere più volte comunicato telefonicamente, Napolitano ha con le migliori intenzioni, ma imprudentemente, deciso per la lettera, personale e riservata a Berlusconi. Che fosse una trappola o meno non è possibile dirlo con certezza, ma è certo che Berlusconi ha deciso di usare la lettera come arma per pretendere dai suoi ministri più scettici non più tanto o solo un sì al decreto, ma soprattutto la totale fedeltà all'esecutivo. Ciò non costituisce comunque un alibi per quei pochi ministri che in questi giorni non hanno avuto il coraggio di contrastare con la stessa forza le pressioni di Sacconi e del Vaticano sul premier.
Il presidente Napolitano è rimasto vittima delle insidie che si nascondono dietro ogni dinamica di Palazzo informale e non alla luce del sole. Meglio avrebbe fatto a limitarsi a far trapelare le sue perplessità, ma senza anticipare che non avrebbe firmato. Probabilmente il governo avrebbe approvato comunque il decreto, ma forse non all'unanimità, e oggi le divisioni al suo interno sarebbero potute emergere.
La cosa più triste è che nonostante la delicatezza del caso su cui doveva decidere, il governo non ha rinunciato ai calcoli e ai tatticismi politici, ad astuzie meschine, al solo fine di scaricare su Napolitano (e poi sulle Camere) addirittura la responsabilità della morte di Eluana. L'impressione disgustosa che si ha, infatti, è che Berlusconi abbia fatto bene i suoi calcoli, potendo contare con certezza sul rifiuto della firma da parte del presidente. In ogni caso, né il decreto (che non sarebbe stato emanato) né il ddl (che non sarà approvato in tempo) sarebbero intervenuti sul caso Englaro. Il governo avrà in ogni caso accontentato il Vaticano e assunto una posizione-manifesto per il diritto alla vita, scaricando su Napolitano prima, che ha negato la sua firma al decreto, sulle Camere poi, che non avranno approvato in tempo utile il ddl, la responsabilità della morte di Eluana. Ed è probabile che, se la morte di Eluana sopraggiungerà prima della conclusione dell'iter del ddl, le Camere decidano di tornare all'esame di una legge organica in Commissione.
7 comments:
il presidente della repubblica ha fatto l'unica cosa che poteva e doveva fare contro questi golpisti. il resto sono seghe da retrobottega politico
Non si farebbe prima ad ammettere che ci siamo ancora una volta sbagliati su Berlusconi? No, piuttosto tentiamo di scaricare parte della colpa su Napolitano, questo non aiuta.
La verità è che il mostro l'ha partorito Berlusconi ed ora ce lo dobbiamo tenere fino alla fine della legislatura, perché ancora una volta abbiamo dato troppo credito a Berlusconi, il giorno in cui avremo il coraggio di sbarazzarci politicamente di Berlusconi forse l'Italia comincerà a respirare un'aria nuova.
Berlusconi è oramai un ostacolo, è meglio per tutti rendersene conto ora e subito, ora occorre lavorare per il futuro, tentare di costruire un centrodestra più presentabile perché così è impresentabile e mostruoso.
Mi scuso se sono stato troppo brusco in alcuni passaggi ma occorre una scossa.
giusto e semplice il commento di anonymus: su Berlusconi ci siamo drammaticamente sbagliati.
Alessandro
Caro anonimo, non sei stato troppo brusco, ma il mio non era un tentativo di scaricare la colpa su Napolitano. Però la sua lettera ha fatto scattare in Berlusconi la paura di trovarsi con un governo "sotto tutela". A quel punto non si trattava più di Eluana ma di difendere le prerogative del governo, e non c'è stato più da discutere.
Comunque sì, ormai Berlusconi è un ostacolo, e lo penso dal 2006, anche se l'alternativa s'è dimostrata peggiore. Ma il paradosso è che saltato il "tappo", il centrodestra potrebbe rivelarsi ancor più brutto. Arriverà comunque il momento.
Qui non si tratta di essersi sbagliati. Si tratta di non illudersi. Chi si è illuso votando Berlusconi ha sbagliato. E' una questione di logica di mercato. Finché il prodotto alternativo non sarà competitivo, minimamente credibile su temi fondamentali, Berlusconi potrà permettersi di far ingoiare di tutto al suo elettorato.
Qualcuno sa che pensa Capezzone della vicenda? Sono curiosissimo...
Caro Jimmomo, applausi a Napolitano e leggiti cosa dice oggi Capezzone...
Panther
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