Quella dell'Ocse è un'ossessione per le riforme strutturali, ma non le si può dar torto. Solo in Italia pare che in questo momento di crisi bisogna accantonare tutte le riforme necessarie e urgenti per evitare di fare «recessione sociale» o «macelleria sociale». Eppure, sottolinea l'Ocse nel suo rapporto "Going for Growth 2009", proprio la crisi «offre ai governi l'opportunità di combinare azioni di emergenza con importanti riforme strutturali necessarie per garantire la crescita nel lungo termine».
In Italia, in particolare, servono sempre le stesse cose, da anni. Abbassare le tasse tagliando la spesa e recuperando l'evasione; continuare con le liberalizzazioni delle professioni e dei prezzi; ridurre la proprietà statale nei servizi di pubblica utilità. Tutte cose che ancora una volta dimostrano quanto il governo può fare, senza aggiungere un centesimo al deficit, se riconosce che c'è una crisi italiana precedente alla crisi che ci investe da fuori e solo da fuori può trovare soluzione.
No comments:
Post a Comment