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Thursday, March 26, 2009

Follia da stato etico + farsa tutta italiota

Perso per perso, tanto vale che la legge sul testamento biologico sia la più assurda e incostituzionale possibile, cosicché la Corte costituzionale non potrà esimersi dal bocciarla non appena gli capiterà sotto tiro.

Ciò che è successo oggi al Senato però la dice lunga sul comatoso e credo irrecuperabile stato della politica italiana.

Iniziamo col dire che quanto accaduto ci conferma ancora una volta che da cittadini faremmo meglio a esercitare tutti gli spazi di libertà esistenti in concreto senza riporre alcuna fiducia che lo Stato sappia risolvere a nostro vantaggio le ambiguità, e anche ipocrisie, che sorgono in quel gap - in una certa misura inevitabile - tra la legge e la realtà della vita quotidiana.

Nel merito, la legge che il Parlamento sta partorendo è tecnicamente nazistoide. L'articolo 32 della Costituzione è manifestatamente stato scritto avendo in mente le atrocità commesse pochi anni prima dal regime nazista. Questa legge sembra invece farci tornare al tempo in cui lo Stato etico del Terzo Reich disponeva dei corpi dei suoi cittadini malati per condurvi i suoi strani esperimenti. Tali ai miei occhi appaiono situazioni in cui un paziente, non importa quanto consapevole, è obbligato ad alcuni trattamenti sanitari che, senza alcuna speranza di migliorarne la qualità della vita, intervengono sadicamente a prolungarne l'agonia. Davvero bizzarri esperimenti che solo menti malate possono partorire.

Si confonde il diritto alla vita con un inquietante "dovere alla vita". Si parla di centralità della persona, ma si stabilisce che la persona non dispone nemmeno del proprio corpo, sul quale non è né il medico né un famigliare a dire l'ultima parola, ma lo Stato. E non lo fa neanche di volta in volta, caso per caso, ma stabilendo una volta per sempre un esito univoco a situazioni diversissime tra di loro.

La maggioranza ha dato prova di un livello di fanatismo totalitario oltre ogni più negativa previsione. Una massa di invasati, che sembrano non rendersi conto di quanto la legge che hanno votato sia folle anche nella sua palese inapplicabilità. Per assicurarsi che nessuno venga "lasciato andare" bisognerebbe mettere in campo risorse - umane e materiali - inimmaginabili per qualsiasi servizio sanitario nazionale e apparato repressivo.

Impressiona poi la compattezza della maggioranza. E' davvero impensabile che i 150 che hanno votato quel testo (o la maggior parte di loro) non lo ritengano in coscienza assurdo. Ciò ci induce a qualche riflessione su una legge elettorale che sembra aver sì determinato un esito quasi bipartitico, ma che ha praticamente adulterato il concetto stesso di rappresentanza. E' chiaro ormai che deputati e senatori riconoscono come unico loro referente colui, il partito o il leader, che li ha candidati e non coloro - i cittadini - che li hanno eletti. Siamo in una situazione di totale vincolo di mandato partitico. E' urgente, ancor di più in Italia, dove sembra che prevalga più che in altri paesi l'istinto del gregge, avere i collegi uninominali.

Non esente da colpe anche il Pd, che non ha potuto (voluto), a causa delle sue divisioni interne, condurre una limpida battaglia di libertà, cercando invece compromessi al ribasso che avrebbero portato a una legge comunque restrittiva oltre il sopportabile della libertà individuale, ma pericolosamente più passabile agli occhi della Corte. Ma è colpa anche di quanti pur in buona fede, anche contro l'evidenza della direzione favorevole che andavano prendendo le sentenze nei casi Welby ed Englaro, hanno continuato a invocare una legge che con qualunque maggioranza avrebbe ristretto gli spazi di libertà già esistenti nell'ordinamento.

Infine, vi invito a constatare voi stessi l'imprevedibile momento di lucidità - dopo almeno cinque o sei anni - del senatore Marcello Pera.

1 comment:

Anonymous said...

jim, ma più compromesso al ribasso della sparizione del notaio e della nutrizione forzata come terapia?

con una maggioranza e l'udc al gran completo contro?

io ho trovato il PD molto timido invece, ma tanto poteva essere come pare a noi, il risultato non sarebbe cambiato: si è fatto quello che la CEI ha ordinato di fare.

sui collegi uninominali e le preferenze siamo in sintonia completa.
vaglielo a dì a chi vuole un parlamento più efficente.
ma più che altro, lo si vuole un parlamento?

ciao

ciccio