Pagine

Monday, March 02, 2009

Il vento che spira in America rischia di diventare una tempesta in Europa

Il dubbio che «serpeggia» nelle prime valutazioni del piano di Obama è che «il nuovo Presidente possa non rivelarsi all'altezza, che la Presidenza Obama possa un domani, quando verrà il momento dei bilanci, mostrare di avere qualcosa in comune con l'Amministrazione (repubblicana) di Herbert Hoover, la quale, con le sue scelte sbagliate, aggravò la crisi seguita al crollo di Wall Street del 1929».

La «dilatazione della spesa pubblica» che il presidente Obama sembra ben disposto a tollerare per realizzare i suoi ambiziosi progetti «implica un cambiamento epocale, il passaggio a una fase di forte presenza statale nella vita economica e sociale americana». Ma il pericolo maggiore è che i venti dello statalismo, del dirigismo e del protezionismo che spirano forti al di là dell'Atlantico possano diventare una tempesta irresistibile qui da noi, che abbiamo meno anticorpi degli americani per difenderci dall'invadenza del potere statale.

E' probabile che quando gli americani cominceranno a comprendere l'enormità delle ambizioni di Obama e quanto del loro reddito sarà necessario per realizzarle, quando vedranno il loro governo federale avvicinarsi spaventosamente alle dimensioni di una socialdemocrazia europea, avranno una crisi di rigetto. Ma noi? «Se anche l'America "sceglie" lo Stato, il massiccio intervento pubblico, cosa possono fare quelle società che hanno sempre avuto una fiducia assai minore nelle virtù dell'individualismo, nelle benefiche conseguenze collettive della valorizzazione della libertà individuale?» Condividiamo totalmente i timori espressi da Angelo Panebianco nel suo editoriale di sabato scorso sul Corriere.
«Nel momento in cui si radica l'idea secondo cui il mercato è il "Dio che ha fallito", si afferma per ciò stesso la pericolosa illusione che la salvezza possa venire solo dallo Stato. Si dimentica il fatto essenziale che tanto il mercato quanto lo Stato, in quanto istituzioni umane e per ciò imperfette, possono fallire ma che i fallimenti dello Stato sono in genere assai più catastrofici di quelli del mercato. Quando il mercato fallisce provoca grandi, ancorché temporanee, sofferenze (disoccupazione, drastica riduzione del tenore di vita delle persone, povertà). I fallimenti dello Stato, per contro, si chiamano compressione delle libertà (sempre), oppressione politica (spesso) e, nei casi estremi, tirannia e guerre».
Insomma, tira proprio una brutta aria in Europa, e soprattutto in Italia. Si avverte voglia di rivincita negli occhi come ravvivati degli statalisti sulla riva sinistra ma anche sulla riva destra della politica. Finalmente lo «strapotere del mercato» è finito, li sentiamo ripetere come se si liberassero la coscienza da un peso. Il ritorno dello «strapotere dello Stato» è «un'idea attraente per coloro che detestano il mercato... Ma che succede se lo strapotere dello Stato impedisce di rilanciare la crescita, e ci fa precipitare in un mondo di conflitti neo-protezionisti?»

6 comments:

Anonymous said...

beh, quello che ha in mente obama è terribile ed affascinante insieme...più la prima che ho detto...la socialdemocrazia, dopo aver fallito in europa, ci riprova negli states...

lo voglio vedere obama alle prese con la chimera del socialismo!...la sua manovra sulle tasse, riguarda una fascia di reddito che va dai 250mila dollari in su...circa il 7% dei contribuenti che già danno una buona fetta del loro. aumentandola anche del 10% ( ma facciamo pure il 20% ), ciò che ne deriverebbe...non coprirebbe la spesa di miliardididollari...che servirebbero ad obama per realizzare il suo piano di tassazione in funzione di una rivisitazione dello stato sociale-sanità americano.

ergo, dove cazzo li piglia i dollari?!?

ciao.

io ero tzunami

Anonymous said...

http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=7663

Anonymous said...

Ah ah ah questo post è risibile...
Da noi c'è una specie di fascismo razzista televisivo, con i ricchi che diventano più ricchi e intoccabili, i poveri più poveri e vessati, i rumeni (innocenti come quelli della Caffarella) presi come capro espiatorio per tutto, le solite famigliuole borghesi che fingono di disperarsi per la presunta crisi... e tu che sparli di Obama... ma falla finita saputello!!!
Staremo a vedere... mi sa che l'America, come diceva il buon Dalla, fra un po' ci saluta e ci fa bye bye... mentre voi continuate a scervellarvi su adam smith e keynes...
che tristezza sto Paese
Vi meritate Giuliano Ferrara e Mourinho, l'arbitro Rizzoli e Moratti, la Carfagna e La Rissa. E tu come lettore ti meriti Tzunami!!!

adriano

Anonymous said...

adriana...ma guarda che la prima donna sei tu...noi, al cospetto tuo, siamo tutte comparse, quasi damigelle d'onore...

scienziata!!!

p.s.: ma lo sai che sei nel mirino di povia?!? ma te lo sei meritato, almeno?!?

salviamo la soldatessa adriana!!!

e dio - o chi per lui - salvi l'amerika...

ciao.

io ero tzunami

Anonymous said...

Io non sono nel mirino del menestrello fedifrago, lui è nel mirino di se stessa povera cocca, lo sai che ha detto che è stata finocchia per 6 mesi e poi è guarita???
Uh Uh deve averla guarita albano con un acuto penetrante... signore Dio,
La papessa tedesca le ha proprio instradate bene le sue pollastrelle...
fotti fotti e nega tutto
poverette!!!

attenta pure tu a non fare quella fine!!!

Anonymous said...

sei solo una povera invidiosa...

pazza!

ciao.

io ero tzunami