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Sunday, August 06, 2006

Rosa nel Pugno punto e a capo

Inutile stare a parlare di strategie politiche dove non ve ne sono. E quindi dobbiamo ritenere la ricomposizione della crisi della Rosa nel Pugno decretata dalla Segreteria, finalmente tornata a riunirsi dopo gli ostruzionismi Sdi, dovuta più alla voglia di vacanze di Boselli e Villetti che non a un reale superamento del grave problema politico che impedisce alla "Rosa" di fiorire. Più per sfinitezza pre-ferie, insomma, e dopo aver ottenuto la penosa vittoria di Villetti capogruppo alla Camera, i vertici dello Sdi hanno accettato che gli organi statutari della "Rosa" si riuniscano, a partire da settembre, con maggiore regolarità, come da tempo chiedevano i radicali.

Il problema di fondo, dicevamo, rimane ed è destinato a riesplodere in autunno. E' lo stesso di cui avevo scritto in oggetto e contesto della crisi. Parti cospicue, e soprattutto radicate territorialmente dello Sdi, ma del tutto insignificanti a livello elettorale nazionale, semplicemente non vogliono la Rosa nel Pugno o vogliono una bicicletta da rispolverare più avanti, nel 2009, solo se necessario. Se, cioè, il partito democratico non viene alla luce, e come paracadute, opzione di riserva da far pesare sul tavolo delle contrattazioni per farne parte come Sdi. I vertici del partito non è chiaro, perché le riunioni degli esecutivi sono sempre a porte chiuse e senza documenti scritti, se non abbiano il coraggio e la forza di liberarsi di queste zavorre, oppure se condividano la tattica del piede in due staffe e l'idea della "Rosa" come taxi.

Questa ambiguità dello Sdi rende la Rosa nel Pugno fragile nel contesto politico, un soggetto percepito come sempre in bilico tra la vita e la morte, che richiama su di sé le attenzioni degli avvoltoi interessati al suo disfacimento (Ds e Prodi, ma per vari motivi tutto il resto dell'Unione) e non riesce a svolgere l'essenziale funzione di attrazione sia verso il ceto politico (anche nel centrodestra), sia verso l'elettorato, di area laica e liberale.

E' chiaro che a Boselli e Villetti, in questa fase, importava comunque rinviare tutto a settembre, per non trovarsi in prossimità delle vacanze estive ad affrontare delicate e decisive scelte politiche. Intanto, a tirare la carretta sulle iniziative politiche, ci sono i radicali. Ma fino a quando si può tirare avanti in un rapporto in cui uno dei due innamorato non è?

6 comments:

Mauriziosat said...

la rosa nel pugno , politicamente vale MENO DI ZERO.
Ogni singolo senator eindipendente eletto all'estero in confronto ha la potenza di una corazzata.
Senza neanche un senatore , Pannella & C possono sbraitare ad affamarsi quanto gli pare.

L'unica ragione per cui Boselli ancora ha spazio nei giornali è la PARCONDICIO .

I radicali non esistono piu' alcuni si sono VENDUTI per un asquallida poltrona di ministro fantoccio (Bonino) e tutti gli altri hanno capito da che parte sta la SERIETA' ed il bene del paese (Della Vedova).

Unknown said...

Forse sai qual'è la mia pposizione in merito alla RnP. Proprio quel voler essere da traino a tutto quell'elettorato di destra che non si rivede piu' nel neocentismo della CdL è UN CONCETTO NON DA POCO.
Infatti è colpa piu' dello sdi che dei radicali se gente come me , seppur radicale , non è passata alla RnP.
Forse avevo intuito prima che il problema sarebbe venuto dopo , prima o poi.
E comunque è sotto gli occhi di tutti , credo , radicali e non, che la politica radicale non si puo' certo attuare con i socialisti e dopo le pseudo liberaliuzzazioni e con i cattolici unionisti , si è capito che neanche l'Unione è un buon posto dove far crescere fiori.
Rimane sempre il reupero della cultura radicale , non piu' maltrattata da un boselli qualunque , e visto che tutti si stanno premunendo di far sopravvivere sogni utopici nei riguardi di partiti unici vari , perchè non cominicare a gettare idee per una terza via da tanti auspicata ma presa in seria considerazione da nessuno?

Anonymous said...

Da quando hai adottato la metafora del rapporto di coppia per descrivere le schermaglie tra radicali e socialisti, il primo pensiero che mi sovviene è che tu, di pene d'amore, te ne intenda almeno un po'. Di sicuro, ne scrivi in modo molto incisivo: la qualità di un rapporto amoroso è fissata da chi vi si impegna di meno. Non che non si sapesse, beninteso, ma così è detta con grande efficacia, e me la voglio ricordare. Fine dell'OT.

JimMomo said...

Sì Ismael, e da qui il dilemma per chi vorrebbe di più: accettare il "meno" nella speranza che un giorno... (ma quanto aspettare?), o finirla subito, con la certezza di non avere mai ciò che si vuole?

Anonymous said...

Liberiamoci dello SDI e assieme alla componente Buglio, Turci e DeGiovanni ripartiamo di slancio (mi dispiace per la sorte di questi tre galantuomini, io sono passato alla Rosa giusto per loro). Lo SDI vuole giocare in un'altra squadra, ormai è perso. Però anche i Radicali dovrebbero traghettarsi verso qualcosa di diverso, da movimento a proposta politica con cultura di governo, e alla fine non essere più 'radicali vs altre componenti', ma tutti Rosa nel Pugno. Eh... sognare. Fatemi entrare nella direzione nazionale che ci penso io a mettere apposto le cose ;)

Ah, sia chiaro che ho perso comunque la stima per quelli che girano con le patenti false...

Anonymous said...

Credo che sia il caso di rivedere il titolo del post: ''Rosa nel pugno? Punto.''; perchè si tratta di una misera esperienza politica nata strumentalmente come alleanza elettorale per la sopravvivenza e morta per un 'Pugno...' di spiccioli e seggiole.
Il mio è un cinismo consapevole di ex elettore RNP deluso e schifato dalle tattiche di Pannella & Co. e quelle - antitetiche e contrapposte - di Boselli & Co.
Una guerra fratricida che come unico effetto ha avuto quello di far allontanare quei pochi affascinati dall'idea di un movimento laico-liberal-riformista.
Che vergogna, che pena..