Tra i firmatari di un appello di 400 intellettuali per il rispetto della sovranità di Cuba e contro una temibile «aggressione degli Stati Uniti» dopo la malattia di Fidel Castro figurano quattro Nobel per la letteratura, Nadine Gordimer, Wole Soyinka, Josè Saramago e Dario Fo, tre Nobel per la Pace, Rigoberta Menchù, Adolfo Perez Esquivel, e Desmond Tutu, e il Nobel per la chimica Zhores Alfiorov. Nonché, non potevano mancare, i protagonisti de "I diari della motocicletta", il film sul giovane Ernesto Che Guevara ispirato ai suoi diari di viaggio, Gael Garcia Bernal e Rodrigo de la Serna.
Non possiamo far finta, con amarezza, di non aver letto il nome di Josè Saramago, firmatario anche dell'appello di Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Alcuni intellettuali, è confermato, firmano appelli come fossero autografi. Sarà perché nessuno gli chiede autografi?
1 comment:
Perchè tanto scandalo, Jim? Saramago è, oltre che un bravo scrittore, iscritto al partito comunista portoghese da più di trent'anni. Tanto l'antioccidentalismo quanto l'anticlericalismo fanno parte della sua cultura e della sua visione del mondo, e mi pare che non siano in contraddizione fra loro.
Si può e si deve criticarlo per la sua difesa del castrismo, ma l'accusa di superficialità e incoerenza è fuori luogo: non ho dubbi che abbia firmato entrambi gli appelli solo dopo averli letti e capiti. Nè ho dubbi che sostenere Castro sia (perdonate il gioco di parole) una castroneria enorme.
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