Padre Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, ha poi precisato la posizione della Santa Sede in merito, spiegando che «non ha il potere né il compito specifico, politico, di intervenire sul punto preciso riguardante l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea. Non le compete. Tuttavia vede positivamente e incoraggia il cammino di dialogo e di avvicinamento e inserimento in Europa, sulla base di valori e principi comuni».
In questi termini si era espresso giorni fa il Cardinale Bertone, Segretario di Stato: «L'auspicio è che la Turchia possa veramente realizzare le condizioni poste dalla Comunità europea per l'accesso e per un'integrazione nella Comunità». Una neutralità "positiva", un sì, giustamente condizionato, ma certamente una svolta rispetto a certe prese di posizione precedenti, anche di Ratzinger, in altri tempi e con responsabilità diverse da quelle di oggi.
Bertone mostra di comprendere il valore politico e l'importanza strategica dell'ingresso della Turchia nell'Ue:
«D'altra parte noi auspichiamo che questa evoluzione di un grande Paese islamico che accede alla democrazia e che vuole attuare un regime democratico faccia passi avanti e giunga a compimento. E realizzare quindi quella concezione di una vita politica e democratica che è la grande tradizione europea».Saggia la Santa Sede.
4 comments:
Ho la sensazione che la Turchia, alla fine, abbia tratto profitto dalla gaffe di Ratisbona. Senza di questa, non so se ci sarebbero state le stesse aperture...
Non male, Giuseppe, come ipotesi. Certo, se fosse così vuol dire che in Vaticano navigano a vista, senza prospettiva, il che è poco credibile. Però la tua rimane un'interessante suggestione.
ciao
Non vuol dire necessariamente che navighino a vista. La gaffe – che senza dubbio c'è stata – è un episodio, un incidente che è capitato; e in Vaticano hanno capito che la cosa aveva avuto delle conseguenze gravi. Da qui le concessioni.
Però in effetti credo che nella strategia della Chiesa ci sia un'indecisione, che probabilmente è stata all'origine della gaffe. Sospetto che il papa non abbia ancora ben deciso se attaccarsi al carro teocon (che promette un revival del cattolicesimo in Europa) o proseguire nella politica del suo predecessore, che pensava a un'alleanza delle religioni da giocare contro il "materialismo ateo" (nel viaggio in Germania, come ricorderai, Ratz ha fatto un discorso anche in questo senso, uno o due giorni prima di Ratisbona). L'undici settembre ha costituito un fatto nuovo, e probabilmente il Vaticano sta aspettando di vedere cosa succede in Iraq.
Ciao.
Ma a me è sembrato solo un atto di furbizia quello di Erdogan,sarebbe stata una battuta d'arresto durissima la sua "mancanza" verso la storica visita del Papa.l'Apertura(anche se ci sono dei dubbi visto che non è stata riferita dalla Santa Sede,ma dallo stesso Erdogan)Della Chiesa sull'ingresso della Turchia mi pare un operazione da "colpo al cerchio colpo alla botte" visto anche le uscite di Ratisbona.Un segnale di debolezza secondo me della Santa Sede.
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