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Thursday, November 30, 2006

La stupidaggine non è un reato, ma si paga

Sul caso Deaglio c'è da stendere un velo pietoso, così come su una magistratura che persegue le bufale giornalistiche, mentre dovrebbe lasciare che siano le eventuali parti lese, come il ministro Pisanu, a sporgere querela e a farsi risarcire il danno.

Altro che un'inchiesta su cosa è successo la notte delle elezioni, il film ha per oggetto un'unica grande cospirazione anti-comunista che va dal bandito Giuliano e il massacro di Portella della Ginestra a Silvio Berlusconi, passando, naturalmente, per gli americani.

Adesso il poveretto ammette che - guarda un po' - ha «un po' trascurato il ruolo della Cassazione». Ma va'?

Qui continuiamo a pensare che il problema di Deaglio fosse quello di una trovata che gli consentisse di recuperare il pubblico della sinistra antagonista dopo la delusione che gli ha dato settimane fa pubblicando uno studio che smontava le tesi complottistiche sull'11 settembre.

La goffaggine con la quale si è mosso non è cattiva fede, ma solo stupidaggine. E la stupidaggine non è un reato, ma si paga di tasca propria.

2 comments:

Anonymous said...

Beh.. diciamo che alla cattiva fede si aggiunge la stupidaggine.
Se lo possono permettere: si credono onniscenti e infallibili.
Il guaio è che anche molta gente continua a credere che lo siano davvero.

Anonymous said...

Ma come mai Jimmomo non si occupa delle bufale del povero psicolabile Paolo Guzzanti, delle sue commissioni truffa (tipo la Telecom Serbia), dei suoi falsi dossier (tipo la Mithrokin), del signor agente betulla Renato Farina al soldo di quei quattro poveri yankee scalcagnati che lo facevano sentire, lui così orrendo, un po' John Wayne e un po' Sean Connery della penna. Viene il sospetto che il nostro Jim sia 'leggermente di parte'. Vi dò una dritta, umilmente. Leggetevi il delirio di Guzzanti che ho postato sul mio blog, quando Israele ha attaccato il Libano. Si potrebbe aprire una commisisone d'inchiesta su Guzzanti (e una su Bel Pietro), magari ne scopriremmo delle belle. O forse il senatore crede di essere suo figlio, e di stare all'Ottavo Nano, chissa.

la settimana prox vengo a pranzo, se volete, quando ci siete tutti?
baci