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Tuesday, November 07, 2006

Non restava che piangere

«La tensione è talmente alta che l'ottimo Castaldi si commuove due volte» (Corriere della Sera); «la tensione è tale che il militate Luigi Castaldi scoppia letteralmente in lacrime» (la Repubblica).

Qualcuno, evidentemente, davanti a un taccuino non sa trattenersi.

Ecco come il diretto interessato spiega l'accaduto: «Ho pianto perché mi sono sentito impotente a sanare una divergenza di opinioni tra due amici, che sentivo degenerare – forse a torto, chissà – in risentimento reciproco e rovina comune, la loro. Lacrime di rabbia, dunque. Meglio: di dispetto».

Be', alla riunione ero presente anch'io e vi posso dire una cosa. Il mio amico ha dato un contributo decisivo alla "ricomposizione". Non l'unico, forse, ma comunque decisivo. Gli ho promesso che l'avrei preso in giro... e invece sono serio, spero mi perdoni.

In un clima di lacerazione che pareva irrimediabile, sotto una cappa di tensione che avrebbe stritolato molti di voi, è riuscito nell'intervento migliore che abbia mai fatto da quando è in Direzione, perché a volte non servono appunti e mestiere, ma spalancare a chi ascolta, senza filtri, le finestre sui propri pensieri.

Lui vi ha raccontato che sono state lacrime di rabbia e impotenza, ma secondo me su quel tavolo ha messo in gioco qualcosa di più e di più prezioso: un pezzo di sé. Gli è costato fatica fisica e nervosa, ma è il dono più bello e vero che ciascuno può fare a degli amici e a dei compagni. Vale più di mille iscrizioni.

Per questo credo che l'intervento di Luigi, l'altra sera, come pochi altri, sia stato ascoltato in religioso silenzio e abbia penetrato come un raggio di luce quella coltre di nebbia che in una certa misura separa dalla realtà chi della politica ha scelto di fare la sua vita.

Ci voleva un contributo dall'esterno - da chi di politica non vive e non ha altri interessi e cautele se non che il suo sia un contributo utile a chi gli ha fatto fiducia - per disvelare l'assurdità di quella situazione, ciò che è chiaro e che spesso proprio per questo non riusciamo o non vogliamo vederlo.

Nessuno provi a prendersi gioco del mio amico, che' gli spacco il muso.

18 comments:

Anonymous said...

Macché...Faceva finta...Castaldi è un degno rappresentante della scuola di Mario Merola.

Anonymous said...

Più precisamente, simulava il dispiacere per il suo commiato. In realtà, non gliene frega niente.

Anonymous said...

Perché infierire? Con questo congresso vi siete presi in giro da soli. E anche il tuo amico si è preso in giro da sé. Che l'è? Ora passi alle mani? :-P

Anonymous said...

ma veramente c'è ancora qualcuno che si scandalizza o si mette a ridere se un uomo piange?
ma da dove cazzo vengono tutti quelli che sfottono? da machopoli? mamma mia che basso livello...

Anonymous said...

Ora anche Beautiful siete diventati.

Madonna, che pena che fate...

Anonymous said...

sai yoshi, mi sono sorpreso pure io, ma alla fine ho pensato che se in questo paese siamo tanto indietro culturalmente con i diritti civili e la tolleranza, non c'è poi da stupirsi se anche se un tema non politico dimostriamo tutta la nostra grettezza.
hai detto bene, il livello è veramente basso, anzi insulso.
comunque, a parte il fatto che l'episodio era personale, una volta reso pubblico non può che determinare il valore di quella persona, il valore umano (quello politico lo conosciamo già). almeno per le persone intelligenti.

Anonymous said...

Nessuno, credo, si scandalizza per un uomo che piange. Io no di certo. Solo questo commiato compianto mi fa sorridere. Sarà che sono un grezzo "clerikale", ma mi commuoveva parecchio di più Terry Schiavo.

Anonymous said...

L'idea di spargere lacrime per un dibattito politico suona strana in Italia. Non mi pare indice di machismo o altro, semplicemente un congresso di partito sembra qualcosa di troppo freddo e cinico perche` le emozioni possano trovarvi spazio. "Un gruppo di amici" non sono le prime parole che mi verrebbero in mente se dovessi descrivere la Direzione di RI.

A parte questo, e` sublime leggere JimMomo che descrive un atto di Malvino con lessico da domenicano ("religioso silenzio", "dono bello e vero", "raggio di luce nella nebbia") ;)

Anonymous said...

Hai visto quanti neo/teo_condom anonimi?

E come ridono delle emozioni altrui!

Visto il potere di Malvino di far uscire ste coppole dalle loro tane con la sua emozione, devo ricordarmi di chiedergli di emozionarsi il giorno in cui l'eutanasia diventerà legge dello stato.

Sarà un piacere trovarli di nuovo tutti i fila per pisciar loro in testa.

Chiaramente emozionato.

Anonymous said...

Mi scuso con Federico per aver usato linguaggio bolinese, ma è da stamane che l'avevo in canna, a leggere sti pappafichi

Due righe in non bolinese vorrei lasciarle, sull'argomento.

E sono due righe di orgoglio: orgoglio di essere laico, liberalsocialista e quindi radicale.

Ho pensato a come reagii, emozionato, alle lacrime di commozione ed emozione dei veri comunisti alla bolognina, io che comunista non sono mai stato e che la svolta della bolognina auspicavo da tempo.

Poi ho riletto come reagiscono costoro.

Sì, c'è da essere orgogliosi di essere laici e liberalsocialisti (quindi radicali).

JimMomo said...

No che non era un "gruppo di amici", è che al di là delle divergenze è così che li sente Malvino ed ha agito di conseguenza, di fatto aiutandoli.

Tutto qui.

Quanto al lessico, qui non è bandita la religiosità, ma il dogmatismo e il clericalismo.

Anonymous said...

STRAORDINARIA COINCIDENZA!

Mario Merola ricoverato in ospedale
Si trova in gravi condizioni. Si è sentito male mentre si trovava in casa. Portato al pronto soccorso di Torre del Greco

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TORRE DEL GRECO (Na) - Il cantante napoletano Mario Merola è stato ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale Maresca di Torre del Greco (Napoli) per un edema polmonare. Merola, sofferente da tempo, si è sentito male mentre si trovava a casa ed è stato trasportato da un'ambulanza del 118 all'ospedale torrese, dove i medici stanno valutando le condizioni dell'artista per decidere se trasferirlo in rianimazione in un ospedale napoletano o trattenerlo nei reparti del Maresca. Merola è ricoverato in «codice rosso» essendo considerato in condizioni molto gravi.

Anonymous said...

"Sarà un piacere trovarli di nuovo tutti i fila per pisciar loro in testa."

Quanto livore...Occhio al fegato, belino rosso. Rischi un bel cancro.

Anonymous said...

non mi pare che le cronache abbiano sfottuto castaldi. Hanno scritto che ha pianto per la tensione. Bello no? Meglio non scriverlo? E perché? Non è meglio un Castaldi che piange di un Pannella astioso che sbava bile sul palco o di un Capezzone untuoso che ingoia merda e sorride?

Anonymous said...

gli amici sono sacri.

sempre.

a prescindere dalle trimurti e dalle kermesse in apnea...


gli amici sono sacri, sempre.

e basta.

a proposito di amici...questa la scrissi per alcuni miei tali...farneticazione...evocazione pura...it's a joke...

Fresche osterie
birra
schiamazzi
luppolo e vigne
ai bevitori !

Incantevoli asili
giochi
voluttà
aurore e tempeste
agli amanti !

Vertigini pigre
canzoni
risate
fiori e bellezza
ai fumatori !

Raggianti orizzonti
divina gaiezza...

che libagioni
quali follie

miei buoni
compagni
perduti !


gli amici sono sacri.

a prescindere.


ciao.


io ero tzunami...

JimMomo said...

No, stamparassegnata, hai frainteso. Non mi riferivo alle cronache sulla stampa, che ho riportato all'inizio del post, ma a qualche commento maligno sui blog e tra i commenti. Tutto qui.

ciao

Anonymous said...

Un tempo gli eroi piangevano, e non per questo erano ritenuti meno virili. Achille piange, nell'Iliade.
Certo Malvino non è Achille, ma la nostra società è un orrido pastrocchio di machismo e metrosexualismo. Francamente, che schifo!

Saluti

Anonymous said...

Herakleitos: qui siamo fra gente civilizzata, però se fossi in te non andrei per strada ad additare Achille che piange Patroclo come modello di virilità... :P