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Tuesday, November 14, 2006

La sorte di Saddam

Non mi appassiona la sorte di Saddam Hussein, pur essendo contrario alla pena di morte. Il dato più importante è che gli arabi, per la prima volta, vedano punire dalla giustizia civile un tiranno per i crimini che ha commesso. Diciamo che "Nessuno tocchi Saddam" è un ottimo slogan per chi contro la pena capitale, in tutte le latitudini, si batte da anni, ma non per chi comincia oggi. Per questi ci sono gli ottimi argomenti di Ottolenghi.

7 comments:

Anonymous said...

Grazie per averlo segnalato: mi era sfuggito. Stimo Ottolenghi e mi fa piacere la chiarezza di questa posizione. Per avere scritto qualcosa del genere a me hanno dato del nazista.

perdukistan said...

nazista non so, ma di certo nazional-populista si ;)

http://perdukistan.blogspot.com/2006/11/serpi-in-seno.html

Anonymous said...

<< Ma alla fine la condanna a morte, per un uomo che è colpevole della morte di milioni di innocenti, è un atto moralmente difendibile, oltre che politicamente salutare >>


??????????

moralmente difendibile? politicamente salutare?

bah, forse ho capito male io...

in ogni caso...si fotta, scusate la volgarità, chiunque difende la pena di morte.


ciao.

io ero tzunami...

Anonymous said...

A quanto scrivi nel post aggiungo:
1) sorprende che si abbia da ridire in ordine alla pena di morte irrogata in una situazione che può senza eccedere definirsi "di guerra" ;
2) comminare una pena severa ( ed aggiungo, essere in grado di porla in esecuzione ) è testimonianza di effettiva sovranità in una situazione ed in una cultura in cui una manifestazione di "clemenza" sarebbe da tutti letta come segno di mortale debolezza del governo e dello Stato iracheni( e di forza ed effettività, di converso, di Saddam e del terrorismo sunnita ). Quanto al post linkato sopra di Perdukistan, rinvio al mio commento su quel blog (Milton)

JimMomo said...

Grazie milton.

Anonymous said...

bah, in verità la guerra c'è stata ( due guerre ) e così come è iniziata...è finita.

e se questo non è vero, allora hanno ragione gli sfasciatutto, i passamontagnati, gli stronzi no-global insomma, quando ripetono in coro la solita sura sulla guerra imperialista, litania attraverso la quale affermano che si è in guerra, in guerra, in guerra...e questa fregnaccia...credo proprio che rimanga tale nonostante gli starnazzamenti vari...ma ciascuno ha le proprie idee, la vita ( non la morte ) è bella proprio perché è varia...

rimane il fatto che il famigerato tribunale, comunque, non è tale con investitura militare ergo, non è un tribunale di guerra.

tant'è che il pio saddam, non è incriminato per fatti di "guerra" o per via della sua posizione di dittatore in quanto tale; egli è perseguito per singoli fatti specifici di mera criminalità ( verso il popolo o meglio, parti di esso ben individuate ed individuabili ) e punito - forse - di volta in volta e di conseguenza. è un criminale ma non di guerra. mica stiamo a norimberga...e comunque sulla pena di morte si deve aver a ridire in ogni caso.

anche perché tra confusioni guerrafondaie ed evocazioni spurie di tesi schmittiane, su sovranità e situazione di potere, si rischia la legittimazione della pena di morte politicamente corretta.

ed io non voglio vivere in uno stato che asseconda, velatamente o meno, la pena di morte.

nemmeno voglio vivere in uno stato ipocrita che si giustifica dietro il politicamente corretto ( addirittura moralmente corretto, recita qualcuno...cose da pazzi ).

a tal proposito, è chiaro che mi duole il cerchiobottismo dell'italia; oddio, è una prerogativa che abbiamo iscritta nei cromosomi...ma credo che sia giunta l'ora di emanciparci da tutto questo.

certo, il fatto che ci siano persone che prima si definiscono radicali e poi sottoscrivono il testo del sig. 8lenghi...non aiuta mica!!!

ma ciascuno ha le proprie idee; la mia è che si scrive pena di morte ma si legge...abominio. almeno questa è la mia idea, a casa mia sono stato educato così, forse male ma...chissà se fino in fondo.

e comunque, è sempre meglio toccarlo, il fondo dico, nel tentativo di rifuggire da qualunque tesi a favore della pena di morte, piuttosto che fiondarvisi dntro a capofitto, proponendosi come alfieri, politicamente corretti, di questa pratica immonda.

ma ripeto, questa è solo la mia idea; in ogni caso, però, me la tengo stretta stretta e mi crogiolo nella bambagia quando mi fermo a pensare che...sì, non la penso come 8lenghi ed i suoi emuli.

e sono proprio contento.

ciao.


io ero tzunami...

Anonymous said...

La pena di morte no, mai, senza se e senza ma.

Ciao Paolo