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Sunday, November 12, 2006

Nuovo episodio di Casa Pannella. Ma che sta succedendo?

Nuova puntata di "Casa Pannella", in onda stamattina su Radio Radicale [diciamo subito, a scanso di equivoci, che la versione integrale da cui traggo le citazioni in questo post - che potrebbe distorcere il senso dell'evento - è disponibile su RadioRadicale.it].

Pannella interviene sul finire della consueta intervista a Daniele Capezzone in onda tutte le domeniche mattina su Radio Radicale, osservando che «l'attività principale di Radio Radicale è tutta occupata dalla edificazione, da parte tua, Daniele, del monumento a te stesso, dall'inizio, la rassegna stampa e ancora adesso. Aspettavo un momento, perché non volevo interrompere questa costruzione del monumento, per vedere fino a che punto va...»

«Sono molto duro - aggiunge - da parte della cogestione della Rosa nel Pugno da parte dei compagni dello Sdi, ma anche sottolineo le gravissime condizioni in cui è stata lasciata Radicali italiani».

Poi, di nuovo, dietro l'inasprirsi dei rapporti tra Pannella e Capezzone, aleggia il Corriere della Sera, reo di aver titolato (oggi, pag. 4) "Liberalizzazioni, piano Rutelli. Sì dei Radicali, alt di Rifondazione", attribuendo a nome dei Radicali alcune dichiarazioni di Capezzone a favore delle riforme in tempi brevi.

«Sì dei radicali, titola il corriere, ma chi - chiede Pannella - ha parlato, dei radicali? Capezzone». E aggiunge: «Il Corriere spara "Sì dei radicali" solo perché tu sei l'unico che ha preso posizione. Bisognerà che ti chieda il permesso di parlare anche da radicale».

Capezzone ha replicato così:
«Lascio da parte la questione monumenti a se stessi, sculture, arti figurative, lascio a ciascuno il giudizio su sculture e scultori, e abitudini munumentali di ciascuno, anche nel nostro soggetto politico... Sono lieto che il Congresso abbia superato una fase autolesionista con una mozione votata all'unanimità che impone a tutti un percorso politico che si sta attivando (è stato già chiesto un incontro a Prodi, n.d.j.). Sarei stato lieto se, Marco, avessi posto le questioni delle riforme economiche, dei "volenterosi", anche al vertice della maggioranza sulla Finanziaria al quale hai partecipato a nome di noi tutti».
E ancora:
«Se l'attività politica che svolgo è vissuta come un'insidia e non invece un'opportunità per la "cosa radicale" a me pare un altro grave errore, un altro grave atto di autolesionismo, che speravo fosse terminato con le prime tre giornate del Congresso e invece mi pare che purtroppo prosegue. Me ne rammarico, farò tutto il possibile perché questo autolesionismo cessi. Per me resta valido ciò che ho detto al Congresso: io resto qui, proseguirò qui, nonostante tante cose, nonostante questo buon inizio di domenica. Con te, Marco, con Emma, con Rita, con Maria Antonietta, Elisabetta, l'Associazione Coscioni, e con la quasi unanimità dei compagni che hanno votato quella mozione, che è un'opportunità politica, non un'insidia, che tutti possiamo cogliere e della quale possiamo insieme far tesoro. Sono determinato a farlo, sculture, scultori, scalpelli e arti figurative a parte, ciascuno può giudicare se stesso e gli altri su questo».
Dunque, che cosa sta succedendo? Ci sono divergenze politiche e tattiche di fondo? Se è così, sarebbe bene chiarirle in modo trasparente e limpido, a beneficio di un dibattito che si vuole aperto, non oligarchico. Se è così, non capiamo come mai Pannella, e la nuova Segreteria, abbiano deciso di appoggiare all'ultimo Congresso una mozione, poi votata quasi all'unanimità, con la quale l'attività politica di Capezzone, e le sue dichiarazioni, sembrano coerenti. Insomma, i radicali sono o no per le liberalizzazioni? Se sì, conta qualcosa chi lo abbia ricordato al Corriere?

Iniziative come il "tavolo dei volenterosi", a parole sostenuto da tutti, sono forse viste con sospetto per gli esiti dirompenti negli assetti di potere che potrebbero determinare? Ora che è stata creata l'"intercapedine" tra il Capezzone parlamentare, presidente della Commissione Attività produttive, e il partito, si ritiene utile o no che esplori quel percorso? Se i contatti e le consonanze, con l'"amico" Tabacci, con Giavazzi, Confindustria e il Corriere, presentano delle insidie, sarebbe meglio discuterne apertamente, magari per formulare una linea comune, per capire come tramutare i rischi di appiattimento, dell'"essere usati", in occasioni per "usare" a propria volta.

Si tratta, invece, del protagonismo, del divismo, del narcisismo, della saccenza di Capezzone? Se è così, in ambiente radicale siamo di fronte al classico caso del bue che dice cornuto all'asino. Adesso che Capezzone non è più segretario non ci dovrebbero essere più alibi. I vertici e le personalità interne al movimento radicale possono conquistarsi il proprio protagonismo e la propria visibilità. E' anche a questo che, giustamente, serviva il ricambio. Spero che non si voglia, però, sostenere che quando parla Capezzone non parla un radicale.

Se invece si ritiene che la linea debba essere elaborata e concordata all'interno, e quindi eseguita disciplinatamente da dirigenti e parlamentari, anche con un certo dosaggio e una divisione dei compiti nella comunicazione politica, in modo che non sembri frantumata, allora qui si è persino d'accordo, ma dovrà valere per tutti, e constatiamo che nel movimento radicale non s'è mai fatto. Vogliamo, per esempio, chiederci se un Pannella strabordante su Radio Radicale, che interviene falciando i palinsesti, sia utile alla comunicazione politica radicale e agli ascolti della Radio?

22 comments:

Anonymous said...

Scrive Tombolini, fuori dai denti: “Daniele ha furbescamente cavalcato il Pannella della Rosa nel Pugno fallimentare, pensando di poterlo governare ai suoi fini. MarcoP ha furbescamente messo in piedi il fallimento consapevole della Rnp per salvare la baracca, soprattutto economicamente. EmmaB ha furbescamente cavalcato la Rnp per rientrare da ministro in Italia. Ora Emma non vorrebbe che alcuno la disturbasse, comoda come si ritrova. Ora MarcoP vorrebbe chiudere subito la Rnp passando all'incasso. Ora Daniele vorrebbe tenere in piedi a tutti i costi la Rnp, pur fallimentare, finché può, per mantenersi uno spazio di protagonismo autonomo da Pannella e Bonino, per saltare altrove al posto giusto. L'esito lo scrissi - tocca ridirlo, ahimé - un anno fa, subito dopo il congresso: la Rnp chiuderà, Capezzone transiterà altrove, il fallimento radicale dell'operazione verrà nascosto (pia illusione pannelliana) dal rilancio prossimo venturo del Partito radicale transnazionale, e del Grande Satyagraha Mondiale, nientepopodimeno. L'esperienza radicale viene liquidata, verrebbe da dire consensualmente”.

Anonymous said...

Capezzone ha talento mediatico ed e' capace di guadagnarsi una visibilita' di cui i Radicali hanno bisogno come dell'aria, in questo momento difficile. Riesce a strappare al Corriere della Sera un titolone in cui i Radicali sono in primo piano. Pannella secondo me dovrebbe apprezzarlo e ringraziarlo. Secondo me, a questo punto, e' invidia.

Anonymous said...

punzi, cominci ad essere una macchietta, te ne rendi conto?!?
perche non le fai dire a daniele le cose che scrivi, invece di consentirgli di dire sempre "ti volgio bene marco" etc etc

certo, che il grande capezzone sia ridotto ad avere te come spin doctor la dice lunga...
okkio che la vita non è un blog

ps : a maurizio, ma non lo hai capito che il corsera- confindustria vuole far cadere prodi e allargare a udc, ed usa Capezzone per questo??!??!?!

Anonymous said...

anonimo caro, riguardo al Corsera.... magari fosse come dici tu!!!

JimMomo said...

Caro anonimo, la vita non è neanche un commento anonimo.

Ammesso che il gioco del grande giornale-partito Corriere sia questo, o qualunque altro gioca sia, perché - sto cercando di dire! - non si ragiona in termini espliciti, a tavolino, su svantaggi e vantaggi, su come "farsi usare", a propria volta "usando"?

Magari per scoprire che è meglio di no, ma che almeno ci sia un ragionamento e la si smetta di tirarsi piatti e bicchieri...

Anonymous said...

invece secondo me che voto radicale da vent'anni e, parlando stamani proprio dell'ennesima incursione radiofonica di pannella, secondo chi pur non essendo radicale simpatizza federico ha centrato il problema.
daniele riesce per merito suo a conquistarsi spazi che altri non hanno saputo ottenere o conservare. l'ostracismo dei media vs i radicali discende in buona parte dall'effluvio intricato e strabordante di ricche e colte citazioni e rimandi lasciati a metà dell'eloquenza pannelliana ovvero dell'inadeguatezza alla comunicazione di molti altri. doti fantastiche per scrivere libri a tomi interi, saggi e articolesse a puntate. l'amata e odiata comunicazione televisiva necessita d'altro. mica si nasce tutti affabulatori, c'è da farsene una ragione.
le colpe "politiche" di daniele in merito alla conduzione del partito durante la sua segreteria a me son parse peraltro deboli, introvertite.
non conosco personalmente nessuno degli attori della tragedia in atto ne ho mai frequentato congressi o direzioni quindi non posso esprimermi sulle "furberie" teorizzate da antonio, lui invece in direzione ci fu e le sue suggestioni sono quantomeno plausibili.
queste ultime settimane sono quantomeno destabilizzanti, da fuori non si capisce una mazza (en français) e tutto pare palusibile "because of the sun".

CM said...

Good, Jim!

:D

http://capezzonefanclub.blogspot.com

Anonymous said...

Il filmato creato da Daw, partendo dal materiale grezzo messo a disposizione da RR.it, ha fatto ridere circa 30.000 persone.

Ne potrebbe far ridere altrettante.

Inspiegabilmente Daw, invece di aggiungere la dicitura suggerita da RR.it ed imposta dalla licenza Creative Commons, ha tolto il filmato di mezzo! Gli chiediamo insieme di reagire diversamente?

Inizia raccolta adesioni, Daw facce rideeeeeeee! Rimetti il filmato online!

http://tentarnonnuoce.ilcannocchiale.it

Anonymous said...

"Vogliamo, per esempio, chiederci se un Pannella strabordante su Radio Radicale, che interviene falciando i palinsesti, sia utile alla comunicazione politica radicale e agli ascolti della Radio?" Ad occhio direi di sì. Radio Radicale senza Pannella e senza le sue idee, da sempre, sarebbe un'altra radio. Magari con più ascolti ma sicuramente con meno radicali.

Mihai

Anonymous said...

mihai, parliamo di comunicazione, già che ci siamo.
da umili ascoltatori (ché di mass-mediologi ce ne sono più che di allenatori della Nazionale al Bar della Stazione), magari affezionati alla Radio da oltre trent'anni.
sai cosa fanno molti di questi umili ascoltatori, ORMAI, ogni volta che interviene Marco? Spengono, o cambiano stazione.
E sai perchè?
Il 50% perchè sanno a memoria quel che verrà detto. Il resto perchè si rompono i coglioni.
E' positivo? E' negativo?
Rispondano i mass-mediologi.

:)

perdukistan said...

post degno di gay.tv http://perdukistan.blogspot.com/2006/11/strascichi-congressuali.html

salvio said...

Pannella comincia veramente a rompere i coglioni. Lui che si edifica tutti i giorni, con quell'eco papale che arriva dalla sua mansarda, su quello che fa e dice, dice al giovanotto che fa altrettanto. E' ridicolo.

A parer mio è tutta invidia. Invidia di quella capacità di comunicazione che lui non ha più. Antropologiamente (ci sta bene no?). E sempre più chiaro che lo vuole fare fuori, giacché gli sta facendo parecchia ombra.

Daniele può aver sbagliato in passato, ma ora io sono con lui.

Anonymous said...

pannella è logorroico, parla parla ma non dice un caxxo!!!

io, personalmente, quando lo sento, cambio frequenza.

dio - o chi per lui - ce ne scampi et liberi...

pannella free!!!


ciao.

io ero tzunami...

Anonymous said...

che tristezza!
E tutto il tempo che c'ho perso dietro..........
e le illusioni....!

Anonymous said...

aggiungo che ormai, fatti salvi gli onori che gli devono essere tributati per quello che è stato...ha solo valore di pura testimonianza.

logorroica ma testimonianza pura...

ciao.

io ero tzunami...

Anonymous said...

tristezza dici, remember?
aggiungerei anche molta noia e fastidio.

Anonymous said...

In difesa di DAW, contro l'OSCURANTISMO RADICALE
Dichiarare: di aver creato «una versione evidentemente distorta di quanto accaduto», implica l'applicazione al pezzo di Daw di "edizione critica" (art.85)
Detto ciò, è uso comune attribuire la paternità solo con un link diretto.
Ciò che ha fatto Daw è lecito (art. 101), inoltre, è compito dei titolari di diritti d'autore apporre "misure di protezione efficaci che comprendono tutte le tecnologie" (art.102-quater).
Visto che "navighiamo" in internet ed usiamo la "rete", il buon senso suggerisce di applicare il codice del mare: se trovi dei relitti incustoditi te li prendi.
Chiudo con una considerazione sull'art.71-septies:
qualora si accampino diritti: gli autori e produttori hanno diritto ad un compenso costituito da una quota del prezzo pagato dall'acquirente finale al rivenditore, ovvero, il compenso è costituito da una somma commisurata alla capacità di registrazione resa dai medesimi supporti.
Essendo i Mb del sito gratuiti, la quota di zero è zero! forse dovrebbero pagare Daw per la pubblicità!!!
http://eleatici.ilcannocchiale.it

Anonymous said...

Distruggere Capezzone in questo modo è un'immensa stronzata.

Ciao Paolo ;

Anonymous said...

pannella mi ricorda tanto il detto "dopo di me il nulla". è bravo in questo, veramente bravo eh!

Anonymous said...

Caro Federico, mi pare che tu, con questo post, abbia coraggiosamente messo i piedi nel piatto. Ho qualche anno più di te e sono testimone di episodi trascorsi analoghi a questo che vede protagonista Capezzone. La gestione della Radio da parte di Pannella ha sempre consentito a quest'ultimo di "scrivere" la storia del PR ( o di come di volta in volta lui ha scelto, a proprio libito, di chiamare il soggetto politico radicale del momento ) epurandone il ricordo di operazioni simili compiute ai danni di persone come Marisa Galli, Franco Roccella, Crivellini, etc., che lui annovera come niente fosse stato tra i propri amici e compagni di strada ( il caso di Roccella è scandaloso perchè fu discreditato ed ingiuriato a morte da Pannella come, praticamente, un meschino ladro per essere oggi citato con insincera commozione: è una storia emblematica che andrebbe studiata ). Altri prestigiosi esponenti radicali caduti in disgrazia presso il capo se ne sono andati prima di subìre il trattamento di Roccella, senza far mistero del proprio dissenso ( è il caso di Teodori, Mellini e tanti altri ). Altri, pure dissenzienti con le fallimentari scelte di Pannella ( la candidatura di Ilona Staller, lo scioglimento del PR, la creazione rovinosa del PRT, la dilapidazione dei pochi soldi in assise itineranti per il globo ) sono provvidenzialmente morti e quindi di sono tolti di torno occupando la rispettiva icona senza costringere il Capo allo scontro finale ( Tortora, Zevi ). Non è, però, mai accaduto che la vittima abbia rifiutato di mettere il capo sul ceppo o abbia imboccato la porta, vendendo invece cara la pelle come Capezzone, molto più abile e "politicienne" dei suoi predecessori. Sono convinto, comunque, di ciò di cui erano convinti anche i Teodori, Spadaccia etc., e cioè che se gli errori di Pannella sono stati enormi ed esiziali per il PR, certamente senza la sua leadership esso sarebbe negli anni diventato l'ennesimo partitino laico avido ed inutile come un PLI, un PSDI, un PRI qualunque. Che non vi sarebbe stata quella RR che a volte sembra Radio Tirana d'antan ed altre la più importante esperienza radiofonica italiana degli ultimi decenni. Che, probabilmente, tutto ciò -che nel bene e nel male di anomalo rappresenta nel nostro panorama politico- morirà un giorno con lui.
(milton)

JimMomo said...

caro milton sono in sintonia con la tua lettura, negli aspetti negativi e in quelli positivi. Vedremo.

ciao

Anonymous said...

milton, jim, nel senso che dopo pannella pensate che si estinguerà la "cosa" radicale?

a me pare di vedere persone sufficientemente capaci e ambiziose per continuarne la storia, probabilmente a loro immagine e somiglianza, come indubbiamente è nell'era pannelliana.

certo per arrivare un giorno a prenderne il posto e poterne continuare la strada che non è cosa scontata bisogna che si guadagnino il "carisma" sul campo e forse daniele è il primo che ha mosso davvero i primi passi in questa direzione, almeno per la mia corta memoria.