Alla vigilia del Congresso di Padova, Pannella cerca di ammorbidire i toni, per evitare che il Congresso vada a puttane sul suo scontro con Capezzone: chi spera di veder «scoppiare il mondo articolato che opera e si manifesta attorno al più antico partito esistente nella politica italiana, il partito radicale», resterà deluso anche stavolta. Il «bailamme» dello scontro sulla segreteria «durerà poco». E l'assemblea di Padova rilancerà il partito, «unito», per far «crescere» la Rosa nel Pugno e stimolare il governo verso «l'alternativa della Riforma liberale, socialista, laica, federalista europea e non violenta».
Dunque, sembra raccolto il suggerimento di Capezzone a puntare i riflettori sui contenuti dell'iniziativa radicale.
«L'unità politica, progettuale, alternativa, di ogni soggetto radicale, oggi parliamo di Radicali Italiani, non avrebbe bisogno di essere dimostrata se ad esempio si seguissero in internet, oltre che su Radio Radicale, tutte le manifestazioni istituzionali della sua vita. Il precedente congresso di Radicali Italiani aveva per slogan "Alternanza per l'alternativa" e la determinazione di costituire e far vivere la Rosa nel Pugno. L'alternanza l'abbiamo conquistata, ne abbiamo e ne rivendichiamo la piena responsabilità. Oggi la Rosa nel Pugno deve proseguire la sua vita, la sua, quella cioè di un soggetto politico pienamente e responsabilmente esistente, che affronta i suoi necessari momenti di crescita».
Quanto al governo, aggiunge Pannella, «è per ora quale lo avevamo previsto e compie i difficili primi passi di una legislatura nella quale una articolazione del regime oligarchico italiano è succeduta all'altra. Restano ferme la convinzione e la determinazione di trarne maggiore forza politica per l'alternativa della Riforma liberale, socialista, laica, federalista europea e non violenta, senza la quale l'Italia continuerà a degradare...».
Pannella si dice certo che i radicali siano «profondamente uniti, sia in questo giudizio sia nella convinzione di potere aumentare la forza, istituzionale oltre che popolare, che acceleri lo sgombero del nostro Paese dalle macerie del regime oligarchico che da troppo l'ha oppresso».
Anche Capezzone, stamani, si è detto «convinto» che a Padova sia possibile «un dibattito politico forte e unitario».
Ci auguriamo solo che ciò avvenga senza eludere i nodi politici, che riguardano l'atteggiamento dei radicali nei confronti del governo e nella crisi della Rosa nel Pugno.
2 comments:
Credo proprio che Capezzone abbia ragioni da vendere nel dire che se non fosse per la sua azione politica, in particolar modo sui temi economici, la RnP non si sarebbe vista e sentita, o quasi.
Lo Sdi sembra in attesa chissà di che cosa; senza intraprendere nessuna iniziativa di rilievo sembra attendere l'avvento del Partito Democratico.
Non dico che non si debbano tentare tutte le strade possibili per rianimare la RnP, ma bisogna comunque essere in due per ottenere risultati.
Fa bene Capezzone ad andare per la sua strada, ed è un'ottima strada...
Daniele è stato chiarissimamente sacrificato su richiesta di Prodi e co. Bisogna vedere in cambio cosa ha ottenuto Pannella.
Pessima situazione. Indegna.
Questo prezzo non andava pagato.
Liberalismo e Liberismo vanno a farsi fottere in questo modo.
Resta solo il recinto dei diritti civili tradizionali nel quale Pannella accetta di farsi rinchiudere in nome di chissà cosa. Forse la roba.
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