L'obiettivo principale della visita in Israele del segretario alla Difesa Usa, Bob Gates, era di dissuadere il governo israeliano dall'agire militarmente contro gli impianti nucleari iraniani. Israele non rinuncia certo all'opzione militare, ma è disposto ad aspettare che la politica di coinvolgimento diplomatico degli Stati Uniti nei confronti di Teheran faccia il suo corso, tanto più che Gates ha ribadito a Netanyahu che l'offerta non è illimitata nel tempo e, anzi, che Obama si aspetta una risposta entro l'autunno, magari già all'apertura dell'Assemblea generale dell'Onu, verso la fine di settembre.
Ma secondo alcune fonti di intelligence e militari israeliane, sarebbe anche un'altra l'assicurazione data da Gates agli israeliani: che il piano americano per fronteggiare la minaccia nucleare iraniana contempla anche il ricorso a un'azione militare unilaterale da parte degli Usa, sia pure come ultima risorsa. Gates quindi non avrebbe solo chiesto agli israeliani di aspettare ad attaccare l'Iran, per non intralciare il tentativo di dialogo della Casa Bianca, ma gli avrebbe chiesto di astenersi del tutto dall'attacco, assicurando che nel caso in cui la via diplomatica fallisse e neanche sanzioni più dure convincessero Teheran a fermarsi, ci penserebbero gli Stati Uniti a usare la forza, mentre nel frattempo Israele dovrebbe limitarsi a minacciare l'attacco per tenere gli iraniani sotto pressione, ma nulla di più.
L'azione militare unilaterale quindi rientrerebbe ancora nell'orizzonte delle opzioni che l'amministrazione Obama prende in considerazione per impedire all'Iran di dotarsi della bomba atomica e da qui forse «l'identità di vedute» celebrata con enfasi dal premier israeliano al termine dell'incontro con Gates. Tuttavia, possibili tensioni potrebbero sorgere sui tempi. Chiedendogli di lasciare che siano gli Usa a occuparsi della questione nucleare iraniana, Gates sta chiedendo a Israele di accettare la tempistica di Washington, e in particolare le stime dell'intelligence Usa sui tempi in cui l'Iran riuscirà a dotarsi di testate nucleari. Stime che differiscono da quelle israeliane, e che potrebbero rivelarsi in contrasto con le esigenze di sicurezza di Israele.
Dal messaggio che quindi Gates avrebbe recapitato ai leader israeliani non si direbbe che l'amministrazione Obama si sia rassegnata ad avere a che fare con un Iran nucleare, come invece aveva fatto temere giorni fa l'infelice uscita del segretario di Stato Hillary Clinton in Asia, quando aveva parlato di un «ombrello difensivo» americano a protezione dei paesi del Medio Oriente e del Golfo minacciati dall'atomica iraniana. A molti era comprensibilmente sembrato l'annuncio di una nuova politica - poiché era la prima volta che un membro di primo piano dell'amministrazione Usa contemplava pubblicamente l'opzione del contenimento e della deterrenza nei confronti di Teheran - e in ogni caso di un messaggio sbagliato all'indirizzo degli iraniani.
Nei giorni scorsi, al talk show Meet the press, della Nbc, la Clinton ha cercato di rimediare: «Il nostro messaggio a chi prende le decisioni in Iran è questo: se pensate di ottenere l'arma atomica per intimidire e proiettare la vostra potenza non ve lo lasceremo fare. Riteniamo inaccettabile che Teheran abbia l'atomica e non lo permetteremo, a qualunque costo», ha chiarito la Clinton a scanso di equivoci.
Solo una gaffe, quindi, non una nuova politica. Una gaffe anche secondo Charles Krauthammer, che ha ricordato come il 16 aprile del 2008, in piena corsa per le primarie democratiche, durante un dibattito con Obama la Clinton rispose molto più duramente del suo avversario sull'Iran, dicendo che se attaccasse Israele con armi nucleari, gli Stati Uniti dovrebbero rispondere «with nukes» ed estendere un «ombrello difensivo su Israele e - aggiunse - sugli altri stati nella regione». La Clinton ha ripetuto qualche altra volta quel concetto durante la campagna, per dimostrare quanto fosse determinata sull'Iran, e Krauthammer pensa che in Tailandia non abbia fatto altro che ripeterlo «inavvertitamente», senza considerare che un conto è dirlo da candidata per apparire "tosta", tutt'altra cosa da segretario di Stato, dando l'impressione, che infatti tutti hanno avuto, che gli Stati Uniti si preparassero ad accettare la realtà di un Iran nucleare e, di conseguenza, al contenimento e alla deterrenza, come con i sovietici durante la Guerra Fredda.
7 comments:
Meno male che ci pensano gli Stati Uniti a usare la forza, pensa se ci dovevano pensare Silvio D'Addario e Ignazio La Rissa, Mara Carlucci Sgraffagna, o Roberta Moroni.
Scusa ma non parli più di Josepha, poverina il braccino le si è rotto a forza di... mmm boccaccia mia statte zitta!!! Forse è inciampata dopo aver perso una scarpetta rossa mentre si faceva inseguire dal Fido sulla scalinata, giocava alla gatta col topone
ma che tristezza questo blog, dove sono quei vampiri liberals assetati di sangue mediorientale...??? Non c'è gusto a polemizzare con te che non mi rispondi. Su metti un post che possa riaccendere gli animi, uno su Josepha fa sempre audience
Premetto che non è una domanda polemica, è che proprio io non sono riuscito a trovare spiegazione, se lei mi aiuta e mi spiega in due parole o mi dice dove dove potrei cercare. Io non ho capito, fatto salvo che giudico il regime in Iran potenzialmente pericoloso, su quali basi di diritto internazionale gli si possa impedire lo sviluppo di una tecnologia nucleare, anche se questa potesse poi avere fini non pacifici. Grazie
L'Iran (ai tempi dello Sha) aveva firmato il trattato di non proliferazione nucleare. Questo trattato prevede che l'Autorità internazionale per l'agenzia atomica aiuta i firmatari a sviluppare il nucleare civile ma in cambio quest'ultimi s'impegnano a non sviluppare un programma nucleare militare. Il trattato è ancora vincolante anche se nel frattempo il governo dell'Iran è cambiato.
Questo significa che se fosse provato che l' Iran ha un programma nucleare segreto (io non ho dubbi in proposito, ci sono forti indizi e non ci sono dubbi che stia impedendo le ispezioni dell Aiea che già di suo è una violazione del trattato)uno stato terzo sarebbe autorizzato a distruggere i siti nucleari in questione. Il top della legalità sarebbe se ci fosse un'autorizzazione del consiglio di sicurezza dell'ONU in merito ma il diritto internazionale afferma che quando uno stato compie un'azione per ottenere il rispetto del diritto internazionale, esso agisce in quanto organo di tale diritto e non come stato e dunque un raid unilaterale Israeliano o Americano sarebbe legale.
Tu non l'hai chiesto ma Israele non è tra i firmatari del trattato e quindi ha diritto ad avere armi nucleari.
Be' fantastico direi, Is.Ra.El in qualche modo il culo se lo para sempre. Ma scusate, una domanda per voi liberals onniscenti: come mai si tollera che un regime 'amico' come l'Arabia Saudita tratti le donne, gli oppositori, gli omosessuali forse peggio di come vengono trattati in Iran e però lì i problemi di democrazia non si pongono?
Come mai non si grida a un regime change in India e Nepal, o in Tailandia, dove la religione di stato, l'induismo nelle prime due e il buddismo theravada nell'altra considerano le donne e le bambine schiave del sesso poco più che oggetti da consumo per il piacere maschile, dove gli omosessuali sono ugualmente vessati (a meno che non si prostituiscano nei bordelli, come in Tailandia) e i diritti umani fango per le scarpe dei ricchi delle caste? Guardate potrei continuare a lungo ma vi metterei troppo in imbarazzo. Avete una risposta convincente che non sia il solito latrato sanguinario contro i despoti anti-occidentali?
L'anonimo del post numero due ha fatto una domanda sul diritto internazionale.
Io ho risposto : ai sensi del diritto internazionale l'Iran non ha diritto ad avere armi nucleari perché ci ha rinunciato spontaneamente. Israele non vi ha rinunciato quindi ha diritto ad averle.
L'unico che latra qui sei tu.
Carlo
p.s. Ho fatto male a nutrire il Troll chiedo scusa non ho saputo resistere
anonimo ma che lingua parli: nutrire il Troll? cos'è un personaggio del Signore degli Anelli?
In ogni caso il fatto che non hai risposto dimostra che siete in mala fede fino al midollo, se ce l'avete
scusate mi sono firmato col blog che non esiste più
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