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Friday, March 19, 2010

Capolavoro Obama: da una gaffe una crisi

Era solo una gaffe (l'annuncio da parte di fonti del governo israeliano del via libera alle costruzioni a Gerusalemme Est proprio quando era in visita il vicepresidente Usa Biden) «ma Obama ha scelto di trasformarla in una crisi con Israele». E' quanto sostiene Charles Krauthammer, sul Washington Post. Non era un cambiamento politico, perché Gerusalemme è «fuori dall'accordo Obama-Netanyahu del 2009 sul congelamento per dieci mesi degli insediamenti in Cisgiordania».

Sotto Obama, Netanyahu ha portato il suo governo di centrodestra ad accettare numerose concessioni per riavviare il processo di pace (uno Stato plaestinese in prospettiva; sostegno all'economia della Cisgiordania, «congelamento» degli insediamenti). Perché, dunque, l'irrigidimento, solo per una banale gaffe? «Sarà forse perché Obama preferisce blandire i nemici e attaccare gli alleati - quindi Israele non dovrebbe prenderla sul personale (come sostiene Robert Kagan)? Perché Obama vuole far cadere l'attuale governo israeliano di centrodestra (come sostiene Jeffrey Goldberg)?» Oppure, ipotizza Krauthammer, sarà perché Obama «si vede come uno storico redentore il cui irresistibile carisma sanerà la frattura tra Cristianità e Islam... e ha poca pazienza verso questo seccante stato ebraico che insiste spavaldamente nel suo diritto all'esistenza?».

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