Capovolti ormai i più elementari principi del diritto. Leggete qua cosa riesce a scrivere la Corte di Cassazione. Per spiegare perché ha confermato la prescrizione del reato di appropriazione indebita nei confronti di Marcello Dell'Utri nell'ambito della vicenda dei fondi neri di Publitalia tra gli anni 1991-1994, respingendo quindi la richiesta di assoluzione piena avanzata dall'imputato, scrive che come già la sentenza di primo grado aveva dichiarato manca «la prova dell'evidenza dell'innocenza», perché «non è affatto evidente che le appropriazioni rientrassero secondo la tesi difensiva in elargizioni rientranti nell'ambito dei rapporti amicali intercorrenti tra i vari protagonisti della vicenda processuale». Capito bene? Dev'essere evidente l'innocenza per assolvere, non basta che non sia evidente la colpevolezza.
Ma ciò che segue è ancora più inquietante: «I motivi con i quali il ricorrente tenta di dimostrare l'evidenza della sua innocenza, censurando la sentenza di contraddittorietà ed illogicità, non possono avere ingresso, per la semplice ragione che, quand'anche si volesse convenire con le critiche che il ricorrente muove alla sentenza sotto questo profilo, resterebbe pur sempre, alla luce della motivazione addotta dalla Corte territoriale, un quadro probatorio che, quanto meno, si dovrebbe ritenere contraddittorio o insufficiente, e quindi tale da non giustificare una sentenza di assoluzione». Siamo all'assurdo: la Cassazione ammette che la sentenza impugnata può essere «contraddittoria ed illogica» e sostiene che un quadro probatorio «contraddittorio o insufficiente» non giustifica una sentenza di assoluzione!
3 comments:
se è vero quel che scrivi...e non dubito, stiamo alla frutta.
secca.
io ero tzunami
Non sono certamente un fan di certa Giustizia, però, mi pare che siano le leggi a prevedere quanto scritto dalla Cassazione.
Ho cercato qualcosa al riguardo che, a mio modesto parere, è eloquente.
http://www.altalex.com/index.php?idnot=47388
Forse, chi vota le leggi in Italia, ha un grave quanto nascosto conflitto interiore, quello che di giorno fa morale battendosi il petto e di notte fa il contrario battendo dell'altro.
Personalmente preferisco quello sincero ed umano di notte, che il falso e subdolo di giorno.
Purtroppo, chi in Italia partorisce le leggi, in generale, è poi il falso ed il subdolo di giorno.
Grazie per la segnalazione, davvero un ottimo contributo. Evidentemente quindi c'è una base normativa in contraddizione con il diritto dell'imputato a rinunciare alla prescrizione per vedersi riconoscere un procioglimento nel merito. Mi pare di capire che intervenuta la prescrizione, l'onere della prova della sua innocenza passa paradossalmente a carico dell'imputato.
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