Scandalosi i processi mediatici di Santoro-Travaglio, non le "pressioni"
Non solo Berlusconi. Anche Masi e i legali di imputati come Cosentino, Tarantini e Mills fanno "pressioni" sull'Agcom perché intervenga su Annozero. O meglio, si lamentano - e giustamente - per le puntate in cui i loro assistiti vengono esposti ad una vera e propria gogna mediatica. "Pressioni" non solo comprensibili, ma anche fondate e giustificate. Per cercare di fermare quello scempio di Annozero, a tutela dell'immagine di cittadini già sotto processo e innocenti fino a sentenza definitiva (se avessi avuto i numeri, avrei telefonato anch'io ai commissari Agcom).
Invece di interrogarci sulla liceità di quelle "pressioni", o piuttosto lamentele, bisognerebbe chiedersi come sia possibile che vadano in onda (ancor più grave: sulla tv pubblica) processi mediatici senza contraddittorio e a colpi delle "docu-fiction" confezionate da Santoro e da Travaglio. E' questa la vera inciviltà. E' questo ciò di cui dovremmo discutere. E' legittimo - direi doveroso - che ci siano forme di pressione e lamentele per fermare tutto questo. E' singolare, piuttosto, che a qualche magistrato sembri strano che all'Authority per le comunicazioni venga chiesto quanto meno di occuparsene e di porvi rimedio. Insomma, pare che ci si debba far linciare in tv, e rimanendo pure in silenzio, senza neanche potersi lamentare con chi di dovere.
5 comments:
Ah, Ghedini, Belpietro e Co. che interrompono e offendono i loro antagonisti durante Annozero non valgono come contraddittorio?
E le lamentele fatele valere nelle sedi preposte alla luce del sole e nelle forme concesse dalla legge, non sottobanco, cari i miei "libbberali der kansassiti".
'pressioni doverose':
“Dovresti dimetterti”, “è una questione di dignità”, “sono io ad averti messo in quel posto”
Bravo, sei pronto per fare il portavoce del governo. A Capezzone lo promuoviamo ministro.
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'Chiunque, specie se occupa posti di responsabilita' nella scala sociale, ha il diritto ed anche il dovere di badare a che si seguano linee rispettose della dignita' delle persone nella informazione, di imparzialita' e pluralismo. Questo non mi sembra uno scandalo, tanto meno qualche cosa che va contro l'etica'. Lo afferma mons. Giovanni Battista Pichierri, arcivescovo di Trani. 'Non entro - spiega in un'intervista al sito Pontifex - nelle vicende giudiziarie. Ma secondo legge naturale se un uomo di responsabilita' pubbliche richiama qualche incaricato a maggior serenita', credo che agisca nell'esercizio delle sue prerogative e del bene comune, se segue la legge'.
Guarda, l'ha detto meglio lui :-)
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Guarda che mica la capisco la tua logica.
Siccome sono sotto processo (ma non ancora condannati) allora non bisognerebbe dire nulla?
Fammi capire, la Franzoni dissezionata in tv PER ANNI sì e Mills (uno che manco è italiano) no?
Quindi, secondo la tua (pseudo)logica in America sul Watergate non avrebbero dovuto dire nemmeno una parola in TV sul Watergate o su Clinton-Lewinsky visto che un processo vero e proprio non c'è mai stato
Mica male come logica, complimenti.
velenopuro, che ce voi fa', è la logica dei libberali der kansasiti!
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