La mancata fusione Autostrade-Abertis, è stato scritto, è «la vittoria di Tonino e la disfatta di Emma». Avrebbe prevalso, all'interno del Governo, chi si è opposto alla fusione per motivi politici, di bandiera nazionale, violando così le regole del libero mercato e rimediando all'Italia una brutta figura presso gli investitori stranieri.
Non tutti la pensano così. C'è chi avanza interessanti considerazioni: è l'ennesimo caso in cui ha perso il libero mercato, o un raro caso in cui lo Stato ha saputo svolgere il suo ruolo di garante delle regole dei servizi nei confronti di un concessionario inadempiente? Se così fosse, per cosa si è battuta, e ha perso, Emma Bonino?
2 comments:
mi sa che tra un po', alla fine dei giochi, la vedremo col cerino in mano...
Non per difendere il mio datore di lavoro, ma Emma c'ha Benetton che le finanzia pure l'intimo e ti pareva che non si metteva con la famiglia più radical chic del Paese.
Bene ha fatto Tonino. I Benetton andassero a speculare da un'altra parte, cialtroni.
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