L'aborto, la sperimentazione sugli embrioni e l'eutanasia equiparate da Papa Ratzinger al terrorismo e alla guerra. Una posizione in realtà che fu già di Wojtyla negli ultimi anni, quando paragonò l'aborto alla shoah.
La tirata anti-umanista del Papa prosegue, anche sui concetti di vita e diritto: «La vita è un dono di cui il soggetto non ha la completa disponibilità... Il diritto alla vita e alla libera espressione della propria fede in Dio non è in potere dell'uomo». Di chi? Di Dio, ma tramite chi?
Sempre utile ribadire che vignette e battute dalle parti del Vaticano non fanno affatto ridere: solo biasimo per il «sistematico dileggio culturale nei confronti delle credenze religiose».
E già che ci siamo, anche un po' d'ambientalismo anti-capitalista: «Uno sviluppo che si limitasse all'aspetto tecnico-economico, trascurando la dimensione morale religiosa, non sarebbe uno sviluppo umano integrale e finirebbe, in quanto unilaterale, per incentivare le capacitá distruttive dell'uomo».
Infine, un accenno alla pedofilia, alle tante piccole vittime, ma senza - per carità - guardare in casa propria.
3 comments:
scusate...ma il papa che cosa dovrebbe dire se non cose pertinenti il suo lavoro???...specialmente in riferimento ad alcuni temi, come dire, scoooooooooooooottanti, verso i quali, paradossalmente, un approccio fideistico è ammissibile proprio - e solo - se mosso dal papa, il depositario della fede di roma.
dai laici - o presunti tali - viceversa ci si aspetta un approccio libertario, così tanto da lasciar parlare pure il papa.
anche quando sbaglia, almeno dal punto di vista altrui, anche il mio, non certo il suo...dato che di mestiere fa il papa, appunto.
anche perché qui si è spesso, tutti quanti in errore.
e perché non il papa?
e lasciamolo sbagliare, allora!!! ma ripeto, cosa volete che professi un papa??? la sua fede.
diversamente, potrebbe o tacere o...dimettersi???
comunque, anche se per motivi diversi, questa volta non si può che essere d'accordo col vicario di cristo; non mi pongo certo da un punto di vista fideistico, anzi, direi più prosaico.
e questo atteggiamento terra-terra mi induce ad una domanda, che poi è pure una riflessione: ma veramente si può credere che prodi e compagnia bella faranno delle riforme, magari proprio sui temi di prima, quelli scottanti???
ma soprattutto, buone riforme???
credo proprio di no e nel ritenerlo, approfitto di altre parole in libertà ma questa volta non del papa...pertanto, anche io mi accingo ad una equiparazione pericolosa, perché al papa intendo accostare niente popò di meno che...Kossiga.
egli, sardo ma non sordo, folle come un mammutones folle, ha inteso tutto ed ha spiegato tutto.
anche le paure di ratzy, quando le manifesta svolgendo in pieno il suo mandato di papa.
perché credo che il papa stesso, non è che abbia paura delle "riforme laiche"...bensì dei laici stessi che ci governano.
da cani...ma questo, oltre che notorio, è tutto un altro discorso; ora, interessa quello che segue...silenzio, parla kossiga!!!
I «consigli» del senatore a vita
Cossiga: «Modelli diversi tra eterosessuali e non»
UN SARCASTICO Francesco Cossiga lancia una serie di «suggerimenti» per l'Unione sui temi eticamente sensibili. «Ho letto - sostiene il senatore a vita - le interessanti dichiarazioni dell'amico Soro sulla necessità di trovare, per cattolici e laici, soluzioni largamente condivise. Per i pacs si potrebbe adottare un modello con diritti eguali a quelli derivanti dal matrimonio convenzionale per gli eterosessuali, invece per i non eterosessuali modelli con diritti diversi, maggiori per i bisessuali, e in compensazione anche per le unioni a tre». «Per l'eutanasia - continua Cossiga - si potrebbe adottare, per limitarne i casi, una soluzione a sorteggio, affidando il sorteggio al parroco o pastore protestante o rabbino o imam competente per territorio. «Per la pedofilia - conclude il senatore a vita - perchè anche questo è un territorio per «diritti più avanzati» come insegna la civilissima Olanda, si potrebbe prevedere una soluzione che accordi libertà più ampie per le femminucce, dato che le donne sono più precoci, e considerando per i maschietti casi di pedofilia sino ai tre anni di età. In fondo a ben vedere, nel programma dell'Unione non è previsto il divieto della pedofilia». da "il tempo", lunedì 11 dicembre 2006.
illuminante...esegetico direi.
kossiga papa!!!
ciao.
io ero tzunami...
"Infine, un accenno alla pedofilia, alle tante piccole vittime, ma senza - per carità - guardare in casa propria."
Non lo dico per spirito di contraddizione ..., ma più volte Benedetto XVI ha affrontato la questione, esprimendo la ferma volontà di estirpare dalla Chiesa il tristissimo fenomeno. Se non ti fidi posso documentare quello che dico. Saluti.
P.S. Che ne dici dell'intervista del cardinale Tonini a Repubblica? E' piaciuta molto anche al direttore di RadioRadicale ...
(windrosehotel)
Non metto in dubbio il proposito del Papa e della Chiesa di estirpare il fenomeno, ma la politica sistematica e deliberata di nascondere i casi alla giustizia civile e di trattare il problema come affare "interno".
Questo è intollerabile, se non è passato di moda il discorso della separazione tra stato e chiesa.
Riguardo a Tonini, ma a tutti gli interventi dei porporati su questi temi, eccellenti perché sempre viene fuori la differenza tra chi pone l'individuo come soggetto di diritti e di diritto e chi invece un'autorità esterna e superiore.
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