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Thursday, December 14, 2006

Molto peggiore o peggiore: 41,1%

Rispetto al Governo Berlusconi, il Governo Prodi finora è stato:
Molto peggiore o peggiore: 41,1%
Uguale: 25,4%
Molto migliore o migliore: 18,9%
Non sa/non risponde: 14,6%

Il «Paese degli ossimori», lo definisce Ilvo Diamanti a commento della sua indagine statistica. Il paese che chiunque governi, «non cambia mai».

Un altro recente sondaggio quantifica la popolarità del Governo Prodi in uno striminzito 31%, polverizzando qualsiasi record negativo dell'odiato Bush.

D'altra parte, il consenso per il Governo Prodi si è cominciato a volatilizzare addirittura prima del giorno delle elezioni, in quelle settimane in cui l'Unione perse oltre 8 punti percentuali di vantaggio sul centrodestra.

I dati parlano chiaro a chi ha orecchie per intendere. A questo punto, il mondo si divide tra gli ultimi giapponesi di Prodi e chi pensa/lavora al dopo. Non manca nell'Ulivo chi un giorno sì e l'altro pure prende in parte le distanze da Prodi o, comunque, non fa mistero di portare avanti il suo gioco.

Prendiamo il segretario dei Ds, Fassino, che in questi giorni non ha esitato a criticare l'atteggiamento del Governo: «Quando un disagio si manifesta, una classe dirigente non gira le spalle, né rivolge lo sguardo altrove»; né a dettare delle vere e proprie condizioni per la sua sopravvivenza. «Serve un cambio di passo»; bisogna «imprimere una correzione di rotta»; occorre «una innovazione di metodo di lavoro»; «senza un radicale mutamento degli indirizzi di politica economica l'Italia non ce la fa».

Francesco Giavazzi, oggi sul Corriere della Sera, si chiede dove mai finisca «tutto il denaro che spendono le nostre amministrazioni pubbliche, se non aiuta i poveri, né le donne che vorrebbero lavorare». La «vera priorità» della "Fase 2", conclude, è «l'eliminazione dell'inefficienza e delle situazioni di vero e proprio parassitismo che si annidano nelle amministrazioni pubbliche».
«Una battaglia in salita, perché è difficile fare il muso duro dopo aver approvato una Legge finanziaria che per accontentare un po' tutti aumenta la spesa pubblica di circa 7 miliardi di euro (Boeri/Garibaldi, lavoce.info)... E perché è difficile controllare la spesa se, prima ancora di sedersi a discutere il nuovo contratto con i sindacati del pubblico impiego, si mette sul tavolo abbastanza denaro per aumenti delle retribuzioni pari al 5% (dopo cinque anni in cui le retribuzioni dei pubblici dipendenti sono cresciute il doppio rispetto a quelle dei dipendenti privati)».
"Fase 2", "discontinuità", "cambio di rotta", sono le espressioni che più irritano Prodi, ma il premier è avvisato. I primi sei mesi del 2007 saranno decisivi: riforme, pensioni soprattutto, o a casa. Dato per certo il "rimpastino", che dovrebbe dare all'inizio del prossimo anno quel segno di discontinuità tanto per placare l'opinione pubblica, non è detto che ciò sia sufficiente. E non c'è dubbio che a nessuno farebbe piacere rimanere sotto le eventuali macerie, il problema sarebbe solo quello di trovare non un killer, ma un becchino.

1 comment:

Anonymous said...

Per più del 40% dei nostri concittadini Berlusconi non è affatto "uno capace davvero di tutto" come continua a blaterare Pannella. E non credo proprio che in quel 40% siano tutti fascisti o fascisti alla Pinochet. Semmai Berlusconi è il meno peggio. E gli Italiani, che non sono scemi, lo sanno benissimo.

Questi altri sono invece davvero capaci soltanto di farsi rigettare in blocco dal Paese. Lo statalismo selvaggio di questo governo è antistorico ed è quanto di meno liberale e radicale si possa immaginare. Questi qua sono davvero capaci di tutto, anche e soprattutto di tener su un regime soffocante e pervasivo.