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Thursday, April 12, 2007

Fuori Strada

Massimo D'AlemaNella ricostruzione di oggi alla Camera, D'Alema afferma che nel sequestro Mastrogiacomo il Sismi «ha affiancato i canali in loco con proprie strutture e propri funzionari fino al rilascio».

«Abbiamo le prove che Hanefi è un facilitatore dei talebani, se non addirittura un loro militante travestito da operatore umanitario», è l'accusa di Amrullah Saleh, il giovane capo dei servizi segreti afghani, al dirigente di Emergency che ha fatto da mediatore nel sequestro Mastrogiacomo.

L'ipotesi è che Rahmatullah Hanefi abbia teso «una trappola sia a Torsello sia a Mastrogiacomo». I servizi segreti afghani, riporta Fausto Biloslavo in un articolo di ieri su Il Foglio, «puntavano a uno "scambio controllato" con i talebani, scegliendo il momento e il posto in maniera tale da non avere brutte sorprese». Ma Strada, com'è noto, ha voluto fare tutto da solo. Cioè, ha fatto tutto Hanefi e la brutta sorpresa puntualmente si è presentata con la mancata consegna di Adjmal, l'interprete del giornalista di Repubblica, poi decapitato domenica scorsa.

I servizi afghani sospettano Hanefi per il «conciliabolo» con i capi talebani sul greto del fiume dove è avvenuto lo scambio. Dopo la discussione, Mastrogiacomo è tornato in libertà e Adjmal è «sparito nell'inferno talebano». Eppure, l'accordo era il rilascio di cinque uomini di Dadullah in cambio dei due ostaggi.

Dunque, o non è vero che l'accordo riguardava tutti gli ostaggi, oppure D'Alema ha mentito anche oggi alla Camera e non è vero che il Sismi seguiva passo passo per assicurarsi il rispetto dei patti, altrimenti bisognerebbe concludere che i nostri servizi si siano fatti sfuggire qualcosa - o, meglio, qualcuno. Se seguivano, perché gli agenti non si sono assicurati del rispetto dell'accordo? Oppure, più probabile, l'accordo in effetti prevedeva il rilascio dell'ostaggio afghano, ma sia il Sismi sia i servizi di Kabul sono stati tagliati fuori e all'ultimo momento è successo qualcosa, lì in riva al fiume, di cui sono responsabili Gino Strada e Hanefi, oltre al Governo italiano che gli ha lasciato carta bianca.

Mastrogiacomo sostiene di aver visto liberare Adjmal. Ma il giornalista italiano dev'essere pure salito su un mezzo di trasporto, un fuori-strada immaginiamo, per allontanarsi dal luogo dello scambio. Quindi la domanda rimane: come mai su quel camioncino non è stato fatto salire anche l'altro ostaggio? A questa domanda chiave D'Alema non ha saputo o voluto rispondere.

La rivelazione di Strada sul fatto che fu Hanefi a consegnare un riscatto di due milioni di dollari per la liberazione di Torsello ha contribuito ad aumentare i sospetti dei servizi afghani su di lui. Inoltre - è lo "scoop" di Biloslavo - «sarebbe stato Hanefi a far acquistare il biglietto di ritorno di Torsello: quindi era al corrente del giorno, l'ora e il tipo di pulmino su cui sarebbe salito il free lance per tornare a Kabul». D'altra parte, come avrebbero fatto i rapitori a distinguere come occidentale Torsello, che portava barba lunga e abbigliamento alla talebana, mischiato tra la folla in un qualsiasi bus di linea?

«I suoi sequestratori lo aspettavano lungo il tragitto, nella solita provincia di Helmand. Ora - conclude Biloslavo - l'unica soluzione è mostrare le eventuali prove, per capire se Hanefi è un capro espiatorio, o se si tratta di un'innominabile verità».

2 comments:

Anonymous said...

Coi terroristi ci trattano, ci hanno trattato, ci tratteranno, qualsiasi Governo.
Ci ha trattato Berlusconi, ci tratta Prodi.
Non è cambiato niente dal precedente Governo, inutile fare le polemiche perchè adesso sta su la sinistra.
Quando c'era la destra, la sinistra faceva le polemiche, poi si sono comportati allo stesso modo.
Ora sono quelli di destra che fanno le polemiche, ma loro si erano comportati come Prodi!
Si è sempre trattato coi terroristi, o si sono esaudite le loro richieste, o si son fatti morire i prigionieri.
Il resto è baruffa destra/sinistra da 3 soldi.

Anonymous said...

Bravo Davide
E ricordiamo sempre a Jim, che volutamente lo dimentica, che i famigerati talebani altro non sono se non un'emanazione di Washington in terre arabe, medio-orientali, un avamposto per la rivoluzione 'democratica'; il nemico costruito ad arte che agita gli spettri più funesti e al momento opportuno scompare di scena, non viene preso, svanisce... puff!!!
L'uomo nero che giustifica le più spietate Re-Azioni, Re-Staurazioni anti-democratiche, fasciste, illiberali.
Ma Jim fa finta di niente, come un bambino che stenti ad ammettere che Babbo Natale non esiste e rimane accoccolato sotto le pezze pur sentendo che di là in cucina il vociare che ascolta è solo quello dei suoi genitori che sistemano i pacchi che al risveglio verranno scoperti e per i quali, pur di continuare la farsa, manifesterà il suo entusiasmo, seppur smorzato.
Beati coloro che leggono Il Foglio, e che bevono da quelle fonti di smisurata illuminazione verbale!

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