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Monday, April 30, 2007

Tana per Padoa Schioppa

Se ce ne fosse bisogno, una conferma inoppugnabile del pesante interventismo del Governo sulla vicenda Telecom è giunta dalle parole di Antoine Bernheim, presidente delle Generali, sabato scorso all'assemblea del gruppo: «Quando mi ha telefonato il ministro Tommaso Padoa-Schioppa sulla vicenda Telecom, gli ho detto che il nostro oggetto è fare assicurazioni e non telefonia. Ma che se ci fosse stata un'azione collettiva con un intervento generale a favore dell'italianità, noi ci saremmo stati in qualche modo. E speravo che, se malauguratamente ce ne fosse bisogno, il governo sarebbe stato pronto a intervenire per difendere l'italianità delle Generali».

Bernheim ha poi precisato, al Corriere, confermando sostanzialmente la natura del colloquio con il ministro dell'Economia, fino ad allora tra i pochi ministri rimasti silenti sulla vicenda, ma evidentemente all'opera con maggiore discrezione: «Nessuna pressione. Il dottor Padoa-Schioppa mi ha telefonato come ha fatto con tutte le società interessate alla vicenda Telecom per sapere qual era la nostra posizione. Non ci sono state pressioni per un nostro intervento. Quando ho sentito che c'era interesse che Telecom rimanesse in mani italiane, ho detto di sperare che il governo avesse lo stesso interesse che Generali restasse in mano italiana».

Dunque: 1) c'è stata una telefonata di un ministro. Anzi, più d'una: telefonate a «tutte le società interessate» a Telecom; 2) nessuna «pressione» per un intervento di Generali, ma la comunicazione che da parte del Governo «c'era interesse che Telecom rimanesse in mani italiane»; 3) lo scambio di favori: l'intervento di Generali, «in qualche modo», per l'«italianità» di Telecom, corrisposto dalla speranza «che il governo avesse lo stesso interesse che Generali restasse in mano italiana».

Un «raro esempio di squarcio su conversazioni che in genere si preferisce non far risultare», osserva stamattina Mario Monti sul Corriere. Una scambio che «rivela la distanza che ancora ci separa da un sistema nel quale i pubblici poteri stabiliscono con leggi le regole del mercato; la vigilanza sul rispetto di quelle regole è esercitata dalle autorità indipendenti a ciò preposte e dalla magistratura; ed, entro tale quadro, il governo non interviene nel funzionamento del mercato». Invece, abbiamo conferma di un sistema nel quale «il ministro telefona a tutte le società interessate alla vicenda Telecom per sapere qual è la loro posizione» e «i suoi interlocutori comprendono che c'è interesse che Telecom rimanga in mani italiane».

Viene così «delineata un'azione collettiva con un intervento generale a favore dell'italianità». Il presidente delle Generali «ritiene — pur non avendo ricevuto nessuna pressione — che ci sia spazio per unire alla promessa di intervento un auspicio di ritorno». Cioè, «che il governo sia pronto, se necessario, a intervenire per difendere l'italianità delle Generali, come ha fatto ora per quella di Telecom».

Non tema di essere uscito dal settore d'interesse di Generali, conclude con ironia Monti, Bernheim ha fatto «un'operazione assicurativa»: «Ha stipulato una polizza contro il rischio di perdita del controllo delle Generali da parte di coloro che oggi le controllano».

Non serve aggiungere altro per evidenziare il carattere distorsivo dell'interventismo del Governo Prodi sulle dinamiche di mercato.

3 comments:

Anonymous said...

stesso post,eheheh solo io 4 ore prima(non uguale ma molto simile)Ps non ti sarai offeso per la mia canzoncina in Ml vero? :-))

JimMomo said...

Da giorni non leggo nulla.
;-)

Anonymous said...

...ma siccome avviene nella propria vita,
che si cambi stile e credenza
solo in caso di emergenza,
finchè sarà pieno il supermercato
non ci sarà spazio per il libero mercato...

(prendiamola in versi, va...)