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Friday, April 06, 2007

E noi paghiamo!

Governo e Sindacati hanno raggiunto l'accordo per il rinnovo del contratto e sul memorandum per la qualità della pubblica amministrazione. L'aumento medio di stipendio per i ministeriali è di 101 euro. Il solito piccolo aumento, ma non è il cifra, quanto sapere che è stato impossibile anche questa volta introdurre nel pubblico impiego qualsivoglia criterio di meritocrazia. Che fine hanno fatto le proposte di Ichino, e il disegno di legge Polito-Turci, sull'efficienza e il controllo della pubblica amministrazione?

Inoltre, il Governo ha tenuto fede - in questi casi non sgarra mai - agli impegni presi in Finanziaria: dal prossimo anno scolastico, il 2007/2008, saranno messi in ruolo 60mila precari (50mila docenti e 10mila Ata), ha annunciato il ministro della Pubblica istruzione Fioroni. Avete capito bene: 6 0 m i l a. Una cifra esorbitante, e senza alcuna verifica del merito e della preparazione, né delle esigenze reali delle strutture e delle carenze sul territorio. Quale boom di iscrizioni potrebbe giustificare un aumento di organico simile nella scuola? Oppure, forse, si è deciso di formare classi da dieci alunni? Pur sempre di una scelta educativa, seppur costosa, si tratterebbe.

Niente di tutto questo. In Italia, rispetto ai Paesi Ocse, ci sono più classi e più insegnanti. E' il classico provvedimento che rivela una politica scolastica fatta su misura degli operatori e non degli utenti, gli studenti. Il Governo sceglie di tutelare il posto fisso (letteralmente "a tutti i costi") invece di grantire un'istruzione di qualità. La spesa annuale per studente è tra le più alte (8 mila dollari) e la preparazione dei ragazzi italiani tra le più scadenti. Immaginate che istruzione potrebbero garantire ai propri figli le famiglie, se solo la metà di quel denaro fosse messo nelle loro mani in modo che gli istituti debbano concorrere tra di loro per assicurarselo invece di adagiarsi sulla manna dello Stato.

Altro che riduzione della spesa pubblica... Aumenti salariali e posto fisso sono le regalie elettorali del centrosinistra alle sue clientele. Il pubblico impiego continua a rappresentare un serbatoio di consensi acquistabili con risorse pubbliche cui attingono tutti i governi.

«Quasi 4 miliardi di euro al settore pubblico in cambio di niente», denuncia Benedetto Della Vedova:
«Nessuna riforma funzionale della macchina burocratica, a partire dall'incremento della mobilità e della flessibilità organizzativa; nessun legame degli aumenti contrattuali con un verificabile aumento di produttività; nessuna politica del personale e delle assunzioni ragionata, ma al contrario il via libera a nuove sanatorie per il personale precario».
Se n'è andata così, in un colpo solo, una fetta considerevole delle tasse aggiuntive che grazie alla Finanziaria gli italiani hanno pagato quest'anno.

1 comment:

Anonymous said...

e i chierici giapponesi a 20000 euro al mese più rimborsi vari che hanno prodotto fino ad ora?

a me, nel frattempo, sta passando la voglia di lavorare da autonomo per poi vedermi scippare quasi tutto dallo stato predatore per buttarlo via in mille sprechi...

ma tanto questo è l'ultimo governo di csx della storia italiana,
dopo ci sarà il diluvio...