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Monday, April 09, 2007

Italia nel fango

Romano Prodi e Massimo D'Alema al SenatoUna macchia sull'immagine dell'Italia che ha un solo nome: razzismo

Una sola, semplice domanda inchioda il Governo Prodi alle sue responsabilità: perché l'accordo concluso per la liberazione di Mastrogiacomo non comprendeva anche la vita del suo interprete afghano?

Solo la domanda, che dovrebbe sorgere spontanea, basta a qualificare un'operazione dal volto cinico e razzista che ha gettato il nostro paese nel fango. Sappiamo, infatti, che il governo italiano ha accettato di "sporcarsi le mani" trattando con i talebani solo per il giornalista italiano, disinteressandosi della sorte degli altri ostaggi e aggravando, così, la posizione di Karzai. Una condotta di un razzismo sconcertante, inedito - se la memoria non ci inganna - nella storia repubblicana. E rispetto alla quale non è estranea neanche Emergency, esecutrice materiale di quell'accordo, il cui ruolo appare sempre più ambiguo dopo la pesante accusa, di aver partecipato all'organizzazione del sequestro, che grava ora sul mediatore.

Oggi davvero è uno di quei giorni in cui è più che lecito, persino doveroso, vergognarsi di essere italiani. Di questa scandalosa e fallimentare pagina, che macchia la dignità di tutti gli italiani nel mondo, qualcuno dovrà essere chiamato a rispondere.

E' falso ciò che disse il ministro degli Esteri D'Alema in tv, cioè che il nostro governo non aveva esercitato pressioni su Karzai per il rilascio dei 5 talebani. Addirittura, da quanto rivelato dallo stesso Karzai, emergono i contorni di qualcosa di molto simile a un ricatto politico.

Il Governo Prodi, per salvare se stesso da un difficile passaggio parlamentare, in cui era a rischio la sua maggioranza ma non la nostra missione in Afghanistan, il cui rifinanziamento sarebbe stato votato dall'Udc e, nel caso, anche dal resto dell'opposizione, ha pensato bene di cedere ai ricattatori quasi senza trattare, senza alcuno scrupolo per le inevitabili, tragiche conseguenze che ciò avrebbe avuto, imponendo quindi un prezzo altissimo agli afghani e ai nostri alleati.

Dal sequestro Mastrogiacomo, infatti, un'altra decina di afghani, e due francesi, sono finiti nelle mani dei talebani, che minacciano di tagliargli la gola. E' già stato decapitato l'interprete del giornalista di Repubblica, che dovrebbe per pudore tacere, visto che la sua stoltezza e incompetenza sono già costate la vita a due innocenti (e purtroppo non sembra essere finita qui). Su chi ricadrebbe l'enorme responsabilità morale se il governo afghano fosse costretto ad eliminare i prigionieri talebani, per far venir meno la preziosa "merce di scambio" che detiene nelle sue prigioni?

Con la sua irresponsabilità e il suo cinismo il Governo Prodi è riuscito a indebolire, come nessuna guerriglia talebana era finora riuscita a fare, il governo legittimo di Karzai, eletto democraticamente e sostenuto dalle Nazioni Unite, l'unica speranza di pace per il popolo afghano.

1 comment:

Anonymous said...

Non si tratta con i terroristi, Già il governo Berlusconi sbagliò nella passata legislatura, elargendo milioni di dollari a tagliagole e kamikaze, questi, che delegano le trattative a Strada e vogliono i talebani al tavolo della pace, sono dei pericoli irresponsabili. Fermiamoli.