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Monday, December 17, 2007

Le tre paure e la rassegnazione

Anche Luca Ricolfi ritiene abbastanza "verista" il quadro dipinto dal New York Times della nostra infelicità, del malessere e della sfiducia nelle istituzioni.

Basta guardare agli ultimi giorni: scioperi selvaggi e agitazioni attuati o minacciati; le disastrose Finanziarie del 2007 e del 2008, che hanno frenato la crescita e peggiorato i conti pubblici; i due schiaffoni al ministro Padoa-Schioppa, punito per le sue "epurazioni" (caso Petroni e caso Speciale). Tutto questo sotto lo sguardo assente e trasognato della "casta" politica.

A fronte di tutto questo e molto altro, «non c'è speranza né rabbia, non c'è voglia di cambiare né impegno. Solo una grande rassegnazione, e un cocktail pericoloso di scetticismo e di paura», osserva Ricolfi. Innanzitutto, «generica paura del futuro», per l'incertezza normativa e politica, per l'evidenza che «da anni non siamo governati». Paura «per la situazione economica delle famiglie»: finalmente qualcuno si accorge che «la realtà, molto probabilmente, è che le statistiche non sono state in grado di registrare lo "scalino" dell'euro (fra il 2002 e il 2003), e ora sottovalutano le difficoltà delle famiglie a far quadrare i bilanci... appesantiti dall'aumento del costo del denaro e dalla stangata fiscale della prima finanziaria del governo Prodi». Infine, «la paura della criminalità e dell'immigrazione».

«Ci vorranno anni - conclude Ricolfi - per liberarci da questa classe dirigente, anni per tornare a recuperare il potere di acquisto perduto, anni per tornare a vivere in città più sicure. Molti italiani ormai l'hanno capito, altri se ne stanno rendendo conto dopo le illusioni e le ubriacature dell'ultimo decennio. Forse è anche questo che ci rende un po' tristi, come ci dipinge il New York Times».

3 comments:

Anonymous said...

grande Ricolfi!
immagino che a sinistra qualcuno tocchi ferro, stile pre elezioni 2006 circa il programma del centrodestra rispettato al 70% circa.

Anonymous said...

comunico a questo blog che l'Europa e l'Italia in particolare si trovano al momento sotto attacco terroristico da parte dell'agenzia di Langley, leggi Cia.
Sul sito di Nexus, come potete leggere a questo link http://www.nexusitalia.com/apri/Argomenti/Nuovo-ordine-mondiale/IL-NASO-DELLA-CIA-NEI-CONTI-BANCARI-ITALIANI-da-Punto-Informatico/
ci comunicano che le bance italiane stanno iniziando ad informare i loro clienti che i dati dei loro conti correnti e delle relative operazioni bancarie (non solo transnazionali) sono 'comunicati' al sistema Swift (con sede in Belgio e negli Usa) attraverso il quale vengono controllati i movimenti di ogni utenza e c/c bancario (tutto questo ovviamente per proteggerci dal micidiale terrorismo di quattro barbuti con le pezze al culo)

chissà se il NYT questo lo sa. certo, ha ragione, il nostro Paese è triste, povero, depresso, ne convengo, ma il loro è governato da una banda di sgherri, di banditi mafiosi che, come rettili striscianti, non a caso si stanno insinuando nelle nostre vite... con buona pace della libertà
ah! ah! ah! che Dio benedica Giuliano Ferrara!

Anonymous said...

oddio no non potete perdervi il link che non è venuto scritto
http://www.nexusitalia.com/apri/Argomenti/
Nuovo-ordine-mondiale/
IL-NASO-DELLA-CIA-NEI-CONTI-BANCARI-ITALIANI-da-Punto-Informatico/