Sensate le parole del governatore della Lombardia Roberto Formigoni, chiamato a commentare le parole del Papa, che ieri ha chiesto l'aiuto dello Stato per le scuole cattoliche. Guai a cadere nell'errore del finanziamento diretto, perché oltre a violare il principio di laicità, secondo cui lo Stato non dovrebbe finanziare i culti, non sarebbe nemmeno utile a migliorare la qualità di un servizio fondamentale come quello dell'istruzione.
Secondo Formigoni, «i finanziamenti dovrebbero premiare le scuole libere, non solo quelle cattoliche». E andrebbero premiate «le scuole che danno un'offerta educativa di qualità», «introducendo il principio di concorrenza». Ricorrendo, quindi, al meccanismo del «buono scuola», che in Lombardia è già stato sperimentato.
Se i soldi del finanziamento passano per le mani dei cittadini, che possono decidere dove investirli, se in una scuola pubblica, in una privata, o nei libri di testo, questi sceglieranno in base al prestigio di cui godono gli istituti per fornire ai figli l'istruzione che ritengono migliore.
4 comments:
Stronzate.
vorrei associarmi: stronzate.
dato che qui' mi sembra ci sia il culto del libero mercato la famosa mano invisibile e via di questo passo
avrei una semplice domanda
quando una delle parti in causa non paga una tassa come l'ici come e' possibile per gli altri combattere ad armi pari ?
Infatti da noi un piccolo contributo è dato alle famiglie non alle scuole.
Lo trovo giusto, stimola la qualità della scuola e allo stato costa decisamente meno che il costo sostenuto se frequentasse una scuola pubblica.
liberaliperisraele
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