da Ideazione.com
Anche questa volta, gli uni di fronte agli altri, sempre gli stessi uomini: Lodi Gyaltsen Gyarl e Kelsang Gyaltsen come emissari del Dalai Lama (rappresentanti dei tibetani rispettivamente presso gli Stati Uniti e presso l'Unione Europea) e due vice-ministri del governo di Pechino. Tra il 2002 e il 2007 si sono svolti ben sei colloqui informali come quello che ha avuto luogo domenica scorsa a Shenzhen, nel sud della Cina. Risultati? Zero. I tibetani lo sanno e non si fanno illusioni. Quella che agli occhi di alcuni occidentali può apparire come un’apertura, per loro è una triste e sterile routine. E oggi è forte il sospetto che Pechino voglia utilizzare la ripresa dei contatti solo per sottrarsi alla pressione della comunità internazionale in vista delle Olimpiadi.
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Per Pechino non è solo un problema di integrità territoriale. Si tratta anche dell’integrità e della coerenza del suo sistema di potere, che non sopporta crepe. Ne va dell’esistenza stessa del regime.
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1 comment:
perchè non mettere delle belle webcam in tutti gli uffici pubblici per controllare via Internet se i nostri dipendenti lavorano sodo?
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