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Wednesday, May 20, 2009

La mossa imprudente di Frattini

Comunque la si voglia mettere, il governo italiano non ha certo fatto una bella figura. Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha annullato all'ultimo momento la sua visita in Iran a causa della richiesta condizionante di Teheran di un incontro protocollare con il presidente Ahmadinejad in una località diversa dalla capitale, a Semnan (dove stamani è stato testato un nuovo missile a lunga gittata).

Non sappiamo se si tratti di un pretesto cercato, e trovato, da Frattini, dopo il duro editoriale del Financial Times pubblicato proprio questa mattina. Nel caso si fosse trattato invece di una pretesa dell'ultimo momento da parte iraniana, Frattini dovrebbe ringraziare Teheran per avergli evitato una figura ancora peggiore. In ogni caso, si trattava di un'iniziativa comunque imprudente, come dimostra il fatto che la visita del ministro degli Esteri avrebbe coinciso con l'annuncio del test missilistico da parte di Ahmadinejad.

Motivo della visita doveva essere il coinvolgimento dell'Iran nella stabilizzazione di Afghanistan e Pakistan. Ma come avrebbe potuto la presenza di Frattini a Teheran rimanere confinata ai problemi dell'Afghanistan e del Pakistan, e non portare con sé, sia pure solo simbolicamente, un significato di legittimazione dell'attuale presidente Ahmadinejad a meno di un mese dalle elezioni presidenziali?

«L'Italia rompe le fila nell'Ue con la visita in Iran». Questo il titolo della corrispondenza del Financial Times sulla visita che Frattini avrebbe dovuto compiere e che, secondo il giornale, ha comunque suscitato «disappunto» tra le diplomazie occidentali. Neanche Washington avrebbe dato a Roma «luce verde», sostengono le fonti citate dal FT, secondo cui «gli alleati hanno avvertito Frattini che rischia di offrire una vittoria di propaganda al presidente estremista iraniano a meno di un mese prima del voto per la sua rielezione».

L'intesa a livello europeo era di «evitare contatti ad alto livello con l'Iran». Secondo i diplomatici interpellati dal FT, inoltre, l'Italia «non ha parlato delle sue intenzioni durante la riunione ministeriale dell'Ue di ieri, che ha riguardato anche discussioni estese sull'Iran». Lo stesso Frattini avrebbe negato il viaggio dicendo al Financial Times «nulla è ancora stato deciso». Poco dopo, le agenzie annunciavano la sua partenza per Teheran. «Frattini - sottolineava il giornale stamattina - sarà il più alto esponente di un governo europeo a visitare l'Iran da quando, quattro anni fa, è stato eletto presidente Ahmadinejad».

Poi per fortuna tutto è sfumato. Le parole di un diplomatico sentito dal FT avvalorerebbero però la versione italiana sull'annullamento della visita. Frattini infatti sarebbe stato «sotto pressione» da parte iraniana perché s'incontrasse con il presidente, mentre Roma avrebbe voluto che i colloqui fossero limitati a Mottaki, l'omologo di Frattini a Teheran.

Il «proposito dichiarato» della visita, secondo il FT, era di «preparare il terreno per una conferenza regionale su Afghanistan e Pakistan che l'Italia ospiterà il 25 giugno in quanto presidente di turno del G8». Berlusconi voleva porre le basi per «offrire la sede al primo incontro tra il segretario di Stato americano Hillary Clinton e Mottaki».

2 comments:

Anonymous said...

Capisco le tue perplessità ma almeno Frattini con il suo rifuto è riuscito a metterlo difficoltà, ora Ahmadinejad sarà disperato per aver vanificato l'incontro con quel lancio e sono sicuro che ci vorrà un po' prima che se ne faccia una ragione. Comunque continua così, sei da Pulitzer! (io ti seguo sempre)

Gustavo

Anonymous said...

SISMI e IRANIANI - Prima si spiano poi gli si tende la mano.


Quei nicolòmachiavelli(ci) del SISMI - ora Aise - rispolverano la strategia del “bastone e la carota”



Dopo che s'è sparsa la notizia che SISMI e SISDE spiano gli iraniani il Governo Italiano tenta di correre ai ripari.



Links (*):


http://piemonte.indymedia.org/article/3566

http://piemonte.indymedia.org/article/4294


Obiettivo: uscire dall'imbarazzante spy story! Come? Con una prima teatrale performance, sotto le mentite spoglie dell'iniziativa editoriale (ma scatteranno presto altre operazioni “simpatia” e numerose altre “carinerie” mediatiche studiate a tavolino).


Si presta all'uopo il Gian Guido Folloni, presidente dell'enigmatico ISIAMED - 'Istituto Italiano per l'Asia e il Mediterraneo. Folloni è una vecchia conoscenza del SISMI. Al tempo del Rais di Baghdad, Saddam Hussein il suo nome circolò al fianco di trafficanti d'armi internazionali – del calibro di Augusto Giangrandi e Carlos Remigio Cardoen - come tra i beneficiari di generose forniture di greggio iracheno. I ben informati sostengono che grazie ai buoni uffici di Forte Braschi riuscì ad uscire indenne dall'inchiesta “Oil for Food”.


Che dice Gian Guido Folloni degli iraniani? Lo spiega lui stesso in una missiva circolarizzata presso gli ambienti giusti (che ha un oggetto che è tutto un programma):



“Leggere la rivoluzione iraniana a Roma”.



Link:



http://piemonte.indymedia.org/article/5025



Spiare e adulare. Il bastone e la carota.


Il Ministro degli Esteri Franco Frattini però (prudenzialmente) preferisce non farsi vedere dal Presidente iraniano.


A monte il meeting. Non si sa mai ...




(*) Nei links sucitati è' pubblicata una lettera riservata inviata al presidente della Repubblica e ai 2 Direttori dei Servizi di intelligence (Sismi e Sisde) da uno 007 che si chiama Altana Pietro. Nella missiva si fa cenno ad incarichi (per conto del SISMI) relativi ad attività di intelligence contro i Centri Sociali e tutte le società controllate dal governo Iraniano in Italia (l’agente del Sismi fa il nome delle società NISCO, IRASCO, IRITEC, IRISA, TEEN TRANSPORT, IRAN AIR, etc etc).