A Berlusconi si dovrebbe invece far notare che da Confindustria oggi è giunto un appello forte a fare prima possibile le riforme di cui l'Italia ha bisogno; e che ha una solida maggioranza in Parlamento - per quanto sia lento e «pletorico» - per farle.
«Presidente, il consenso che lei ha saputo conquistarsi è un patrimonio politico straordinario. Lo metta a frutto. Usi quel patrimonio per le riforme che sono necessarie. Lo faccia ora. Perché questa è l'ora di fare le riforme». Un appello condivisibilissimo quello della Marcegaglia, perché le riforme si fanno ad inizio legislatura, soprattutto se si gode di un ampio consenso. «Sono d'accordo su tutto quello che ha detto Emma - ha esordito Berlusconi intervenendo dopo di lei - Tutto l'intervento, perché fa una fotografia precisa della crisi e delle cose che dovremmo fare, tutte cose che vogliamo fare». Epperò, finora poco si è mosso e c'è nel governo (Tremonti e Sacconi su tutti) chi ripete che durante la crisi non bisogna toccare nulla, sennò alla gente viene l'ansia.
Ma anche altre parti della relazione della Marcegaglia sono condivisibili, come il passaggio in cui ha avvertito che «lo Stato dovrà poi rientrare nei suoi confini, lasciando all'impresa e al mercato il compito di guidare l'investimento, l'innovazione, la creazione di ricchezza. Sarebbe un tragico errore pensare che la crisi apra una nuova epoca, nella quale sia la politica, per riaffermare la propria supremazia, ad indicare le priorità nell'allocazione delle risorse, a condurre lo sviluppo, a scegliere le nuove tecnologie e i vincitori della competizione... Non devono vincere le forze che tendono sempre a statalizzare l'economia, il pendolo tra stato e mercato deve tornare a oscillare verso il mercato».
UPDATE: La risposta alla Marcegaglia arriva da Tremonti: c'è da aspettare... fa capire il ministro rivolgendosi alla Cisl:
«C'è un tempo per gestire la crisi e c’è un tempo per fare le riforme. La gestione della crisi è una cosa, gestire le riforme è una cosa in più. Siamo convinti che si devono fare, ma è una cosa dura e complessa, devi fare un patto tra generazioni, devi dire ai giovani a che età vai in pensione. Le riforme le faremo nel tempo giusto e nel modo giusto, ma soprattutto con le persone giuste, noi le faremo e le faremo con voi [la Cisl]».Rispondiamo con le parole della Marcegaglia, sempre dal suo discorso di oggi:
«Senza le riforme, al passo corto che l'economia italiana ha mostrato negli ultimi dieci anni, il ritorno sui livelli produttivi pre-crisi non avverrebbe prima del 2013. Un arco di tempo troppo lungo per non avere conseguenze negative sulla vita dei lavoratori e delle imprese e sulla stessa coesione sociale».
7 comments:
Eh, come la fai scura, goditela la vita invece di cantare la canzone del pessimismo! Fortunatamente gli italiani sono più concreti e alle europee premieranno il Popolo delle Libertà con oltre il 40% dei consensi, segno che questo governo è una straordinaria macchina da guerra che non ha bisogno di tagliandi. Rosicate!
Io sono pessimista come te, credo che tra qualche anno l'esempio italiano sarà purtroppo il caso di scuola dello "sprecare la crisi".
E del resto basta pensare alle province, tutti e due gli schieramenti hanno fatto campagna per abolirle, è una cosa quasi a costo zero, eppure....
Auguri a tutti noi
John Doe
ma allora fate finta di non capire quando siete dei finti tonti!***
Credo che il 99.9% degli Italiani pensano che 200 parlamentari saebbero sufficienti. Discussioni accusì ne ho sentite da anni.
Ed infatti il nocciolo della questione sta qua. Berlusconi, grazie ale sue grandi orecchie capta l'umore del 'popolo' che sta con lui e agisce di conseguenza.
In questo senso è un 'follower' ovvero non fa altro che fungere da megafono. E' lui che sta col popolo non viceversa. E' questa la sua 'grandezza' che io reputo piccolezza (ogni riferimento è casuale) ma del resto io sono snob e destinato ad esere lapidato
*** naturalmente è una provocazione: si rispettano tutte l idde e non penso di avere il vangelo in tasca, anche se una ripassatina anche a Silvio non guasterebbe.
"(l'origine dei 600 mila dollari è stata da tempo accertata dal fisco britannico, come ricostruito tempo fa da Filippo Facci)"
stendendo un velo pietoso su Facci sottolineo solo che il fisco britannico ha solo fatto il proprio interesse non accettando la tesi della donazione. nulla ha detto riguardo il motivo della dazione, se lecita o meno.
Jean Lafitte
Guarda Jim, il problema non è tanto quanti parlamentari ci sono in un parlamento, negli USA sono quasi 600 eppure non stiamo qui a discutere di numeri. La questione non è tanto numerica, quanto qualitativa, non ridurti a fare anche tu la curva sud della tua parrocchia. E dice bene Stanley nei commenti, Berlusconi segue l'umore del popolo, lo guida blandendolo, se continui a pensare che davvero abbia a cuore le sorti del paese i tuoi post ripeteranno sempre la stessa canzone all'infinito cozzando contro un muro.
Guarda che qui non si fa "curva sud". La storia di questo blog dal 2003 ne è la testimonianza. Evidentemente sei distratto. E hai il coraggio di rimproverarmi una cosa simile commentando un post dal titolo "non si muove una foglia"?! Dovrei mandarti a quel paese ma di prima mattina non mi va.
..si difende da sè ma io difendo Jim perchè ha colto nel segno. Questo governo è immobile. Altro che uomini del fare! Ed anche la Marcegaglia se ne accorta...
Ricordate il favoloso Guzzanti nell'imitazione di Prodi? I sono come un semaforo... sempre immobile...
questo governo sembra sempre in movimento ma di fatto non fa niente
Bravo Jim!
Post a Comment