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Tuesday, August 08, 2006

La democrazia ucraina ha bisogno di buone guarnigioni

La nomina a primo ministro, da parte del presidente ucraino Yushenko, del suo ex rivale filo-russo Yanukovic rappresenta davvero un'ingloriosa fine della "rivoluzione arancione"? Secondo Imprescindibile (Nicola Dell'Arciprete) - che «a Kiev, sulla piazza Maidan, nei giorni della Rivoluzione, tra manifestanti infreddoliti dal gelo, giornalisti stranieri, osservatori internazionali e rivoluzionari nonviolenti formati in Serbia, Georgia e Slovacchia» c'era - la risposta è un "no, ma...":
«Quello che è certo è che oggi si può parlare di questo importante paese chiamato Ucraina con una cognizione di fatti sconosciuta sino alla rivoluzione arancione. Oggi si può senza nessun visto andare a Yalta e chiedere l'ingresso di Kiev in Europa insieme ad un vecchio presidente filorusso. Oggi c'è ancora chi vuole istituire proprio a Kiev un centro per esportare la lotta nonviolenta ai regimi nei paesi dell'Asia centrale... La rivoluzione arancione non è passata invano. Ma la democrazia, diceva Popper, è come una fortezza: è buona, se buone sono le guarnigioni che la difendono. Quelle guarnigioni, in Ucraina, sono i movimenti nonviolenti ed i milioni di semplici cittadini scesi in piazza. Bisogna che l'Europa e chi crede nei valori di libertà ed autodeterminazione li sostenga ora, nel momento dell'inciucio, più che ieri nel momento dello scontro».

2 comments:

perdukistan said...

ora vado anche dall'imprescindibile a far notare che qualcosa, sia che si tratti di democrazia che di case, se le fondamenta son solide e quelle ukraine, purtroppo, grazie alla fretta statunitense di queste falsi democratici non lo sono per niente...

perdukistan said...

dicevo qualcosa non resiste, figuriamoci se prospera... altro che guarnigioni