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Tuesday, May 22, 2007

Per Furio Colombo la Chiesa buona è "de sinistra"

Altro che il più bell'articolo della domenica. L'editoriale di Furio Colombo che tanto ha entusiasmato Pannella da convincerlo a lanciare una specie di sondaggio, a cui ha già risposto Malvino, è la dimostrazione più lampante di cosa nella cultura post-comunista impedisce di accettare la Chiesa per quella che è.

L'ex direttore dell'Unità non è infastidito dal fatto che la Chiesa stia tentando di imporre alla società italiana la sua etica, ma che ultimamente quell'etica non corrisponde alla sua. Più esattamente, non corrisponde a quell'etica che a suo parere dovrebbe essere propria della Chiesa. Insomma, Colombo è il tipico intellettuale che ha in mente una Chiesa a sua immagine e somiglianza, a suo uso e consumo, e che s'innervosisce se s'accorge che così non è.

In questo modo tutte le colpe ricadono su Ratzinger, allo stesso modo in cui tutte le colpe ricadono su Bush. Come se il Papa, e l'attuale presidente degli Stati Uniti, non fossero figure perfettamente coerenti con lo spirito delle istituzioni di cui sono espressione, nel bene e nel male.

No. Colombo è uno di quelli che ha una sua idea di cos'è, e di cosa debba essere la Chiesa, di cosa sono gli Stati Uniti, e di cosa debbano essere. Una sua idea di Chiesa "buona" e di Usa "buoni", che naturalmente esiste solo nel suo immaginario.

E così vive nell'attesa che la Chiesa si redima ai suoi occhi, che torni a una non meglio precisata età dell'oro in cui era capace di esprimere valori positivi, "de sinistra".

Così riscrive la storia della Chiesa a suo piacimento. Papa Giovanni XXIII «ha illuminato il mondo», Papa Giovanni Paolo II «lo ha guidato contro leader opportunisti e mediocri e non ha mai smesso di gridare pace», come se questi Papi non l'avessero pensata esattamente come Ratzinger sul matrimonio, sulla famiglia, sull'omosessualità. Come prova definitiva della grande apertura mentale dei Papi del passato c'è quel Paolo VI che «aveva visto i miei documentari sul Vietnam». Eh sì, allora cambia tutto. Può essere persona ottusa e ignorante chi ha visto e apprezzato i documentari di Colombo sul Vietnam??

Si dice certo che questa antipatica parentesi di attacchi ai "Dico" e ai gay si chiuderà e «la Chiesa tornerà alla carità, al sostegno dei poveri e dei deboli...». Anzi, addirittura si dice certo che «farà (lo ha già fatto altre volte in passato) inimmaginabili passi avanti».

«La grandezza della Chiesa sta in questo: fra qualche anno la piazzata sulla famiglia sarà come non fosse mai avvenuta. La Chiesa sarà passata avanti, impegnata di nuovo in grandi ideali come la povertà, la pace e il rispetto per le persone, partecipando alla ricerca comune di nuove strade per un mondo che sta morendo».

Ecco cosa impedisce a un post-comunista di abbracciare una visione liberale e laica della società. Gli basta un accenno del Papa, in piazza San Pietro, alla pace e ai poveri per accontentarsi e scordarsi della «piazzata sulla famiglia», con tanti saluti ai laici che avevano sperato di farci un tratto di strada insieme. Insomma, quando parla di matrimonio, è contro il divorzio, l'aborto, e l'eutanasia, allora la Chiesa fa passi indietro, quando invece fa del pauperismo, del pacifismo, e dell'anti-capitalismo, compie «inimmaginabili passi avanti».

Da qui quel fastidioso atteggiamento doppio della sinistra comunista e post-comunista nei confronti della Chiesa: ascoltata ed esaltata come insostituibile fonte di valori morali quando parla di pace e poveri, addirittura protagonista insieme allo Stato di «una comune missione educativa» nella società (parole del Presidente Napolitano), viene fatta oggetto di un isterismo intollerante, sembra quasi che si vorrebbero i vescovi imbavagliati, quando esprime la sua idea di famiglia e s'intende con la destra.

Mai rompere, però. Al massimo, appunto, mettersi comodi in sala d'attesa con Furio Colombo, ad aspettare che tornino i bei tempi, quando si andava tanto d'amore e d'accordo a parlare di pace e solidarietà, delle ingiustizie del capitalismo. E magari, per accelerare un po', per ristabilire quell'unità d'intenti catto-comunista che fa da fondale al Partito democratico, chissà che non valga la pena sacrificare i "Dico" e tutte le altre diavolerie...
Tutto sembrerà tornato com'era prima l'idillio tra le due chiese a spese del liberalismo.

2 comments:

Anonymous said...

post stratosferico.

Anonymous said...

non c'è da preoccuparsi, tanto domenica prossima vi facciamo vedere come votano gli italiani...