"Pace fredda" in Ucraina tra il presidente democratico e filo-occidentale e il primo ministro filo-russo. Da
Yulia Timoshenko, una dei leader della
Rivoluzione arancione, breve ma esauriente spiegazione della crisi politica:
«La decisione del presidente Viktor Yushenko è giustificata: già due mesi fa il governo del primo ministro Viktor Yanukovic preparava un colpo di Stato costituzionale, col quale avrebbe esautorato il presidente dei poteri di supervisione sull'esercito e sulla polizia.
Non ho approvato la decisione di Yushenko di nominare Yanukovic primo ministro dopo le elezioni parlamentari dell'anno scorso. Sapevo che per un presidente propenso alla democrazia, "coabitare", come direbbero i francesi, proprio con colui che si è adoperato per sabotare le elezioni avrebbe provocato la paralisi istituzionale e il caos politico. Così è stato. A imbrigliare la coabitazione è stata la sua prevaricazione sul processo democratico. I democratici ucraini, usciti vittoriosi dal voto, non hanno ottenuto voce in capitolo né il posto che spettava loro al governo. Yushenko ha teso la mano in buona fede ai suoi avversari, per lenire le ferite della nostra nazione. Ma in cambio di ciò, l'accordo di governo con Yanukovic è stato tradito».
Nonostante le prevedibili difficoltà - istituzionali ed economiche - della transizione alla democrazia, sotto la pressione di Mosca per ricondurre l'Ucraina nella sua sfera di influenza, non controbilanciata da alcuna iniziativa dell'Europa, la
Rivoluzione arancione non è comunque fallita.
«Certo, l'Europa e il mondo hanno motivo di preoccuparsi, ma dalla Rivoluzione arancione l'Ucraina è cambiata radicalmente. Perfino gli europei convinti, a torto, che la democrazia non metta facilmente radici nei Paesi post-comunisti, dovrebbero riconoscere che il nostro popolo oggi sente di avere potere... una classe media in ascesa preferisce quasi sempre la flessibilità del pluralismo al pugno autoritario».
La Timoshenko esorta dunque l'Europa a inviare «un chiaro messaggio, dal quale si evinca che l'Ucraina... è parte integrante del progetto europeo».
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