L'ex presidente del Consiglio del '92, oggi ministro degli Interni, Giuliano Amato, fa uscire sulla rivista Il Mulino un ineccepibile saggio sulla riforma delle pensioni, in cui propone un «nuovo contratto sociale tra le generazioni».
Prima di tutto viene smontato il luogo comune secondo il quale si sarebbe «rotto il patto tra le generazioni», semplicemente perché non è mai esistito alcun patto. Sulle pensioni il contratto inter-generazionale «è stato sottoscritto solo da una parte»: pensionati e pensionandi. I grandi esclusi sono «i lavoratori attivi, le giovani e le giovanissime generazioni, fino ai non nati. Nessuna di queste generazioni ha mai sottoscritto alcun patto».
Il «nuovo contratto sociale tra le generazioni» non può prescindere dall'innalzamento dell'età di pensionamento per uomini e donne, dalla revisione dei coefficienti, e da un'exit strategy dal sistema «a ripartizione» verso i fondi pensione «a capitalizzazione», della cui necessità si stanno convincendo le sinistre più responsabili. Tutto per garantire una pensione ai giovani e alle generazioni future.
Se non fa questo, avverte il prof. Sottile, il centrosinistra rischia un «suicidio» politico. Già che è al governo, e la pensa in questo modo, Amato potrebbe scrivere meno su riviste d'elite, venire a spiegarlo in tv e agire in Consiglio dei Ministri.
4 comments:
Noi apparteniamo alla:
"""generazione costretta a "pagare due volte", una volta per la pensione altrui e una volta per farsi la propria""""
e, paradossalmente, dobbiamo essere contenti di esserlo.
Numeri alla mano, settimana scorsa ho cercato di dimostrare il concetto.
Saluti.
Esattamente come Giavazzi, ma voi non volete vederlo!
Sei una volpe... Giavazzi non è un politico, né tantomeno un ministro!
trattasi di noto trombone
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