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Friday, May 23, 2008

E' "luna di miele", il momento di agire

Dopo i primi passi mossi dal governo Berlusconi, cui sono seguiti i promettenti annunci sul nucleare (qui dovranno valere i piani concreti) e il ponte sullo Stretto, si può parlare di vera e propria "luna di miele". I grandi giornali legati al mondo della borghesia e dell'impresa si sono manifestati con gli editoriali di Stefano Folli, per il Sole 24 Ore, e di Massimo Franco, per il Corriere della Sera; con il suo bel discorso di investitura (anche se ci ha infastidito il silenzio omertoso di tutti i maggiori organi d'informazione, stampa e tv, sull'incidente mortale avvenuto in una delle sue fabbriche) Emma Marcegaglia ha schierato Confindustria al fianco del governo, garantendo un atteggiamento non collusivo ma collaborativo per superare la «malattia dell'Italia, la crescita zero».

Una quasi "luna di miele" persino con le banche, che si sono rese disponibili all'idea della rinegoziazione dei mutui. Si può parlare di "luna di miele" anche con il Quirinale, con i ministri che lo informano e lo coinvolgono nelle scelte (vedi Maroni e Frattini) e il presidente Napolitano che ricambia emanando con celerità i decreti sicurezza e rifiuti. Ed è "luna di miele" addirittura con l'opposizione, pronta al dialogo su riforme istituzionali e legge elettorale, ma che mostra un approccio costruttivo anche su temi come la sicurezza, le tasse, i rifiuti, il federalismo fiscale.

A questo punto, Berlusconi deve saper cogliere il vento in poppa e gonfiare le vele del suo governo; sta a lui decidere se vuole passare per colui che gestì il declino, magari addolcendolo, come un Andreotti o un Fanfani, o se vuol essere ricordato come una Thatcher, cambiando il paradigma e i connotati socio-economici al Paese.

Dell'opposizione, del Partito democratico, parleremo più ampiamente in seguito, ma i nodi sono stati ben posti da Andrea Romano, su La Stampa, e si possono riassumere nella domanda: alleanze o contenuti?

1 comment:

Anonymous said...

In Campania, dove si campa da incivili (basta col buonismo ed il politicamente corretto!), lo Stato non ceda un millimetro sulla questione rifiuti.
Alla faccia di Santoro e compagni inconsolabili.